Un “nuovo” parco storico, restituito al pubblico e alla cittadinanza: sono giunti al termine i lavori di riallestimento del Giardino della Vannella, situato nel MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In una metropoli cronicamente a secco di aree verdi accessibili, ritornano così fruibili 1000 metri quadrati di spazio vitale. Il progetto di riallestimento, curato dalle ditte specializzate Euphorbia (che si occupa anche del Parco di Capodimonte) e Minerva, ha previsto l’uso di fondi PON 2014-2020.
«Si completa quel percorso di tutela e valorizzazione del verde museale, partito con il restauro e la riapertura dei Giardini delle Fontane e delle Camelie nel 2015. Il Giardino della Vanella ci porta a dialogare sempre più con la città: in rete con la Regione Campania, che ha inserito il MANN nel gruppo di progettazione, quest’area potrà essere collegata presto con il parco adiacente dell’Istituto Colosimo», ha dichiarato il direttore del Museo Archeologico, Paolo Giulierini.
Situtato oggi tra l’edificio seicentesco e il “braccio nuovo” del Museo costruito agli inizi del secolo scorso, il Giardino fu progettato dall’architetto Pietro Bianchi nel 1832 e fu riqualificato tra il 1924 e il 1932 dall’allora giovane direttore Amedeo Maiuri. Usato come deposito di marmi negli ultimi 50 anni, era di fatto inaccessibile al pubblico. Il Giardino si sviluppa seguendo un asse principale, al cui centro vi è la peschiera fatta realizzare da Amedeo Maiuri nel 1932, per riprodurre, in scala 1: 10, un esemplare custodito in una villa di Formia. Da qui si dipartono viali secondari più piccoli, che conducono verso l’edificio del Braccio Nuovo del MANN, dove oggi sono ospitati Auditorium, area didattica e laboratori di restauro.
La parte centrale è completamente pavimentata in modo da permettere una maggiore libertà di fruizione. Nello spazio sarà disponibile anche una rete wi-fi, con la quale i visitatori potranno scansionare un qr-code contenente informazioni dedicate alle piante e alla loro somiglianza con le specie rappresentate nei mosaici e negli affreschi pompeiani. Nel Giardino sono state piantate rose iceberg e papaveri orientali, anche se, come ha spiegato l’architetto e paesaggista Silvia Neri, che ha curato il progetto di recupero, uno dei principi ispiratori della scelta dei fiori è quello della spontaneità delle coltivazioni. Parallelamente al rinnovamento dell’Atrio, anche il Giardino della Vanella sarà concepito come spazio ad accesso libero e gratuito per la cittadinanza.
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