Categorie: Beni culturali

Sotheby’s mette in vendita Villa Giolitti di Cavour ma interviene il Ministero

di - 26 Marzo 2021

Era la villa in cui Giovanni Giolitti amava trascorrere i mesi estivi ma non si trattava solo di riposo. Lì, l’uomo scaltro e dai profondi chiaroscuri, di statura imponente e dalla voce profonda, che diede il nome a un’epoca, la cosiddetta “Età giolittiana”, cinque volte presidente del Consiglio dei Ministri, si ritirò durante i convulsi anni della Prima Guerra Mondiale, per poi ritornare con nuovo vigore nell’agone politico con le elezioni del ’19 e continuare a dominare il Parlamento italiano, almeno fino all’ascesa del fascismo. Insomma, Villa Giolitti a Cavour – Comune nella città metropolitana di Torino – sembrerebbe far parte del patrimonio storico italiano a buon diritto. Però è stata messa in vendita e, gestire le trattative per conto degli eredi, sarà Sotheby’s International Realty, la sezione della casa d’aste dedicata alle grandi proprietà immobiliari. Prezzo? 680mila euro. Ma il Ministero della Cultura vuole vederci chiaro e, sotto espressa richiesta del ministro Dario Franceschini, si è mossa la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino, con la direttrice Luisa Papotti che, mercoledì mattina, ha effettuato un sopralluogo, insieme all’architetto Silvia Gazzola.

A riceverle nel sopralluogo a Villa Giolitti, il sindaco di Cavour, Sergio Paschetta, e l’assessore alla cultura Leonardo Crosetti, insieme all’architetto del Comune Silvia Pastore, al presidente dell’associazione Pro Cavour, Marcello Bruno, e Franco Turaglio, di Slow Food del Pinerolese. La notizia, infatti, ha smosso prima le realtà locali, per poi coinvolgere la cultura a livello nazionale, con una petizione per bloccare la vendita che ha raggiunto mille firme.

«Ci hanno spiegato che lo Stato potrebbe intervenire in due modi: o con l’acquisto bonario, negoziando con la proprietà, oppure facendo valere un diritto di prelazione, quando ci sarà già un privato che ha fatto un atto notarile di vendita», ha spiegato Crosetti. «Speriamo che lo Stato si interessi fino in fondo perché per noi sarebbe un’opportunità importante». Il Comune, infatti, sarebbe interessato all’acquisto, per fare della Villa un riferimento turistico-culturale del territorio. Oltretutto, per la sua stessa conformazione, con un grande parco, sarebbe uno spazio perfetto per organizzare eventi e incontri all’aperto, nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid.

Villa Giolitti è infatti circondata da 25mila metri quadrati di parco e bosco e, tra castagni, betulle, querce secolari, c’è anche un maestoso cedro del Libano. La superficie della villa è invece di 510 metri quadrati su tre livelli, oltre a un ampio seminterrato di 120 metri quadrati. A completare la proprietà, la casa del custode e un ulteriore edificio di due piani.

A questo punto, con la disponibilità del Comune a farsi carico della situazione, il Ministero ha fatto la sua mossa. «Prima che scoppiasse la pandemia avevamo portato all’attenzione della Regione la situazione e contattato una delle nipoti e l’amministratore per manifestare il nostro interesse», ha commentato Paschetta. «Il progetto era stato discusso anche con la Fondazione Crt e volevamo coinvolgere il Ministero della cultura», ha continuato il sindaco.

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