Souvenir, ricordi, proiezioni che raccontano di luoghi carichi di presenze. Alessandra Andrini si pone sempre sulla soglia del reale ad un livello percettivo sospeso e straniato che s’identifica col mezzo stesso. Uno sguardo sulla realtà da lei stesso definito ‘antropologico’, come indagine nei luoghi pubblici e privati della contemporaneità, spazi di passaggio non più anonimi e asettici, ma vitali, gremiti di presenze e indagati, inoltre, attraverso spiazzamenti, dilatazioni visive, improvvise accellerazioni e stati sospensivi. L’intento è in ogni modo decontestualizzante perché l’artista preleva sequenze reali ma ne segnala tutto il potenziale micro-emotivo, s’insinua in contesti differenti e tra i personaggi che intervengono certificandone l’esistenza. Il mezzo fotografico, come il video, rende possibili tutta una serie di situazioni
Una seconda installazione con vedute parziali del Buckingham Palace, tali però da renderlo decifrabile, costituisce un gioco interattivo in quattro monitor distinti: basta azionare il mouse per provocare movimenti impercettibili, gesti superficiali, ‘messe in posa’; proprio la preordinata posa fotografica che ‘ferma’ il soggetto pronto per lo scatto si trasforma in uno scambio mutevole di passaggi con cui interagire. Andrini non solo inverte i rispettivi ruoli di spettatore/fotografo ma li condensa, li mescola in un unico processo dove tutti veniamo ad assumere lo stesso punto di vista. Come per Roland Barthes “il noema della fotografia è l’è stato“, sottolinea Mili Romano, così per l’artista l’istante catturato, fissato una volta per tutte e come tale non più ripetibile, diventa “l’è“: uno stato permanente che può espandersi o contrarsi in un flusso temporale continuo, tanto che basta ‘cliccare’ per riattivarlo.
articoli correlati
Intercity da Bologna
link correlati
vserna.com
Elvira Vannini
mostra visitata il 24 Maggio
La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…
Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…
La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…
Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…
È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…
La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…