Metterei il cortometraggio di Christian Rainer tra questo gruppo e quello seguente, legato al linguaggio cinematografico di una narrazione, un motivo, uno sguardo sulla realtà. Prospero di Rainer è composto di una serie di quadri di famiglia, in un interno, dove una foto brucia, attraverso un vetro dove i protagonisti si rispecchiano e svaniscono, all’esterno dove il cielo è l’unico orizzonte. Continuando arriviamo al terzo gruppo. Daydreaming di Riccardo Benassi ripropone il tema del viaggio, questa volta in macchina, con il paesaggio che scorre veloce ai lati del finestrino e trova risonanze con le poetiche preferenze di Robert Cahen, con un piglio più smagato ed ironico nel nostro. Action #3 di Andrea Dojmi esordisce con primi piani esilaranti dell’asfalto dove poi scopriamo a tratti ragazzini che giocano a basket sullo sfondo di frammenti di graffiti, anche qui c’è un rimando, a tante visioni di periferia urbana di film americani, viste però per dettagli ingigantiti, come farebbe un artista visivo. Al linguaggio della performance si rifà il seguente gruppo. In primis La distanza canonica di Silvia Camporesi, dove l’artista corre prima lungo il fiume, poi accanto a delle saline e poi in un bosco… con un lungo strascico scuro che danza nel vento e nella corsa e forse appunto serve a misurare i rapporti tra il sé e lo spazio.
Di sapore un po’ retrò, quasi anni Settanta con quel bianco e nero sgranato, è il video del viso in primo piano che esprime abilmente diverse espressioni, che vanno dal riso al pianto alla paura alla rabbia di Anita Calà. Tra la performance e l’installazione si trova la colonna di camicie che sventolano come bandiere di una terra ormai intima e personale, che vengono strappate dal vento una ad una di Denis Venturelli. Infine aggiungerei l’ironico La grande Dama di Sergia Avveduti, dove due persone sedute spostano con un bastone delle stoviglie come se stessero giocando a golf, ma in realtà quelle dislocazioni spaziali e la concentrazione dei giocatori rimanda, come dice il titolo, al gioco della Dama con la scacchiera. A questo punto metterei le animazioni, da quelle più semplici, come quella elementare, ma con la grazia della pittura egizia nella disposizione in fila e nelle silouhettes ritagliate accompagnata da una musica da carillon di Rita Casdia al suggestivo Mutations di Daniela di Maro, dove il punto di partenza sono le geografie spaziali descritte nel cielo dagli stormi di uccelli, che poi diventano punti e onde di computer grafica, sempre di computer grafica è Sorgente di Gabriele Pesci, dove le linee che si muovono nello spazio e ruotano generano la sigla musicale.
Ludica è l’animazione di Kensuke Koike, dove una testa tutta marrone viene prese di mira da una montagna di palle colorate con un fucile e scoppia. Ad una riflessione politica si rifanno i video di Marcantonio Lunardi che sull’immagine di una provetta registra il discorso d’esordio di Berlusconi, mentre Carol Sabbadini allarga l’orizzonte e riporta il discorso sul moltiplicarsi delle lingue a Babele nella Bibbia, la Torah e il Corano, dimostrando una radice comune delle religioni.
a cura di carmen lorenzetti
Videoart Yearbook 2011 presentazione sesta edizione
A cura del Dipartimento delle Arti Visive dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Programma:
12 luglio 2011 alle ore 17.30
alle 17:30 Saluto dei Direttori Daniele Benati, Dipartimento delle Arti Visive, e Stefano Ferrari, Scuola di specializzazione in Beni Storici Artistici
alle 18:00 Incontro con Mario Gorni, Careof – Milano in dialogo con Renato Barilli, decano Videoart Yearbook.
A seguire, proiezione di una selezione di otto video della collezione DOCVA.
alle 21:00 Videoart Yearbook 2011 (parte I)
alle 22:00 Videoart Yearbook 2011 (parte II)
Mercoledì 13 luglio, dalle 16 alle 19, replica delle proiezioni
Chiostro di Santa Cristina
Piazzetta G. Morandi 2- Bologna
Elenco artisti Videoart Yearbook 2011
Elenco artisti selezione Archivio video del DOCVA- Documentation Center for Visual Arts, Fabbrica del Vapore, Milano Mara Bertoni, Heather Burnett Rose, Paolo Chiasera, Ihab Jadallah, Avi Mograbi, Nira Pereg, Gabriele Pesci, Oliver Pietsch
Info. www.culturaliart.com
e-mail: info@culturaliart.com
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"una testa tutta marrone viene prese di mira da una montagna di palle colorate con un fucile e scoppia"... ho capito che c'erano le palle colorate che confondevano ma almeno dalla stranota colonna sonora dovevi riconoscere il capolavoro di Sergio Leone