Categorie: Cinema

La fantastica storia del Tesoro di Mildenhall, raccontata da Wes Anderson

di - 17 Gennaio 2022

Dopo l’uscita di “The French Dispatch” e appena concluse le riprese di “Asteroid City”, l’instancabile Wes Anderson è già tornato nel pieno del lavoro, questa volta per un film che racconterà la storia vera del tesoro di Mildenhall, una incredibile scoperta di reperti di epoca romana, avvenuta nel 1942 in Gran Bretagna. Prodotto da Netflix, il film di Anderson è tratto da una raccolta di racconti di Roald Dahl, “The Wonderful Story of Henry Sugar and Six More”, pubblicata per la prima volta nel 1977 e tradotta in italiano come “Un gioco da ragazzi e altre storie”. Anderson già nel 2009 si ispirò a un romanzo di Dahl per il lungometraggio di animazione “Fantastic Mr. Fox”. I racconti riuniti in questa raccolta furono scritti in diversi momenti della vita di Dahl e sono di genere molto vario, dalla autobiografia alla saggistica, fino alla non-fiction come, appunto, il caso della scoperta archeologica, “The Mildenhall Treasure”.

Il tesoro fu scoperto casualmente da Gordon Butcher, nel gennaio del 1942, mentre arava il campo di Sydney Ford, a West Row, nei pressi di Mildenhall, nel Suffolk, Regno Unito. Si tratta di una raccolta di raffinatissimo vasellame da tavola in argento risalente al IV Secolo, composta da due grandi piatti da portata, due piccoli piatti da servizio decorati, una ciotola dal collo lungo, un servizio di quattro ciotole grandi decorate, due ciotole piccole decorate, due piatti piccoli su alzata, una ciotola flangiata profonda con ampio coperchio a volta, cinque piccoli mestoli rotondi con manici a forma di delfino, otto cucchiai col manico lungo.

I due estrassero insieme i reperti dal terreno ma furono rivendicati da Ford che, dopo averli puliti e lucidati meticolosamente, li usò per la propria tavola. Le autorità alla fine vennero a conoscenza dell’esistenza del tesoro dopo la denuncia di un visitatore, che notò quelle insolite stoviglie a casa di Ford. Alla fine, Ford e Butcher ricevettero solo una piccola parte del compenso a cui altrimenti avrebbero avuto diritto, se avessero denunciato immediatamente il ritrovamento.

Molti dettagli della scoperta non sono ancora chiari, gli studiosi erano riluttanti a credere che pezzi di argenteria romana a tal punto raffinati potessero essere usati nella Britannia romana e alcuni avanzarono dubbi anche sull’effettivo ritrovamento in terra britannica. Alla fine, i reperti furono dichiarati dalle autorità come “treasure trove”, tesoro trovato, cioè nascosto per essere successivamente recuperato, e furono acquisiti dal British Museum di Londra.

Peraltro, per il regista statunitense si tratta di un ritorno al museo, dopo “Il sarcofago di Spitzmaus”, la mostra curata insieme alla moglie, l’illustratrice e designer Juman Malouf, con i reperti delle collezioni del Kunsthistorisches Museum e del Naturhistorisches Museum di Vienna, che abbiamo visto anche in Italia, alla Fondazione Prada, dove Anderson ha inoltre progettato anche l’area caffè, il Bar Luce.

Ma in “The Wonderful Story of Henry Sugar and Six More”, quella del tesoro romano è solo una delle storie. Per quanto riguarda il film di Anderson, si sa che Benedict Cumberbatch interpreterà il personaggio che dà il titolo alla raccolta, Henry Sugar, un uomo che impara a vedere a occhi chiusi ma che dovrà fare i conti su come usare al meglio questo straordinario potere. Cumberbatch interpreterà anche parti secondarie nelle altre storie, per legare il film, anche se resta da capire se effettivamente tutte e sette le storie saranno adattate per lo schermo. Nel cast, anche Dev Patel, Ralph Fiennes, Ben Kingsley, Richard Ayoade e Rupert Friend.

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