Categorie: Danza

Una danza mélange: Marocco e Brasile al Festival Oriente Occidente

di - 18 Settembre 2022

L’oscillare di una lampadina sospesa sul palcoscenico e, successivamente, di altre da dietro un velario di fili mentre una figura in ombra si muove al suono di una voce accompagnata da una musica araba, aprono lo spettacolo “Oüm” di Fouad Boussouf (in prima nazionale al Festival Oriente Occidente di Rovereto). Si nutre di danze tradizionali e di culture urbane il vocabolario del coreografo franco-marocchino, un felice meticciato di stili, generi e discipline artistiche ormai integrate e frequenti nelle creazioni dei coreografi di diversa provenienza geografica dell’area mediterranea trapiantati da anni in Europa, soprattutto in Francia. Come il caso di Boussouf, anche lui espressione di una società multietnica e globalizzata, alla guida, dal 2010, della sua Compagnie Massala, e di recente, nominato direttore del Centre Chorégraphique National di Le Havre, in Normandia. “Oüm” segue “Transe” e “Näss”, ultima creazione dell’artista che conclude una trilogia dedicata al mondo arabo, alle radici della sua cultura.

FOUAD BOUSSOUF, OÜM, ph. Guido Mencari

In “Oüm” Boussouf omaggia l’iconica cantante egiziana Oum Kalthoum, e lo scrittore filosofo e astronomo persiano Omar Khayyam, del quale Kalthoum cantò quelle poesie che celebravano lo stato di trance. Quel senso di rapimento, ma innescato dentro movimenti concreti, lo esprimono i sei energici danzatori con una danza vigorosa, fluida, acrobatica, tra momenti di vivacità e di tregua, di sequenze individuali e di gruppo, sollecitati dall’affascinante melodia del canto e dai suoni percussivi live, con il sound della chitarra elettrica che si mescola a quello delle corde dell’Oud, antichissimo liuto.

FOUAD BOUSSOUF, OÜM, ph. Guido Mencari

Passi rielaborati di danze folk accennate si fondono e sfumano con l’hip-hop e il lessico contemporaneo, il modern-jazz, la breakdance, e brevi rotazioni da dervisci: un mélange avvincente per ritmo e festosità, che però tradisce la mancanza di un più strutturato filo drammaturgico.

FOUAD BOUSSOUF, OÜM, ph. Guido Mencari

È quello che ci sembra manchi pure allo spettacolo della brasiliana Lia Rodrigues Companhia de Dancas, “Encantado”. Spettacolo, senza dubbio, ammaliante, visivamente stupefacente per quella distesa di coperte coloratissime (un centinaio), con disegni sgargianti di animali, fiori, piante, paesaggi: una natura tropicale in continua trasformazione grazie all’uso che ne fanno i performer indossandole e rotolandosele in diverse parti del corpo, strisciandovi sotto, assumendo curiose pose coi copricapi, dando forma a bizzarre e metamorfiche creature umane e animalesche, a scene di tribù, con ironiche posture allungate, buffe o irriverenti.

ENCANTADO, Lia Rodrigues, ©Sammi Landweer, 2021

Dall’entrata iniziale dei danzatori nudi che srotolano l’enorme tappeto, quello che segue è una passerella da cartoline di un Brasile incontaminato nella sua bellezza naturalistica, un ecosistema animato da spiriti magici evocati dal titolo – gli encantados della mitologia brasiliana sono spiriti dal potere curativo – ma anche entità del mondo afroamericano. E la danza dalle atmosfere afro è animata da quel ritmo che gradualmente cresce nei corpi sensuali o sgraziati dei danzatori accompagnati dall’esotica musica di un canto del popolo Guaranì, con un suono percussivo e di voci, crescente e ripetitivo.

ENCANTADO, Lia Rodrigues, ©Sammi Landweer, 2021

Se “Encantado” voleva anche essere – come in altri spettacoli di Lia Rodrigues dove l’aspetto sociale è sempre presente – un atto di denuncia della fragilità dell’ecosistema amazzonico che la deforestazione ha accentuato, qui non ne con cogliamo la portata. Rimane un fantasioso, bizzarro patchwork che rallegra gli occhi. Un dinamico rito collettivo, un gioco festoso, con l’energia ancestrale della danza. Ma niente di più.

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

Cani-robot e opere oversize: dentro le due anomalie di Art Basel Miami Beach

Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…

6 Dicembre 2025 10:18
  • Arte contemporanea

Quella di Warhol non è mai la “solita zuppa”: l’eredità di un soggetto iconico

La lattina più famosa dell’arte torna protagonista: denigrata, celebrata, reinterpretata. La sua metamorfosi mostra quanto la visione di Warhol continui…

6 Dicembre 2025 9:30