Categorie: Danza

WE, the EYES: al Ravenna Festival, una danza di sguardi apocalittici sul mondo

di - 2 Luglio 2023

Sono immagini crude, di sofferenze, ingiustizie, guerre, disastri ambientali e quant’altro, quelle che scorrono in video, rapidissime come un batter di ciglia, sullo schermo circolare sospeso al centro della scena. Immagini subito sostituite da un grande occhio umano che apre la palpebra facendo scorrere una lacrima (forse Dio che guarda e piange sull’umanità per le sciagure che l’uomo stesso crea?). Udiamo un lento gocciolio accompagnato da luci che illuminano delle bacinelle d’acqua trasparenti disposte in semicerchio. Più volte l’occhio ricomparirà osservandoci, alternato ad altre iridi di animali (video di Ruben van Leer). L’atmosfera inizialmente inquietante è data ancor prima dalla presenza di sette danzatori col volto coperto da una calzamaglia nera e da camicie bianche come copricapo, seduti immobili sotto il palcoscenico. Vi saliranno uno ad uno scandendo il respiro, richiamati dalla voce di una donna dal volto dipinto (la cantante olandese Pink Oculus) una sorta di oracolo che, cantando e recitando, segnerà altre sequenze.

RAVENNA FESTIVAL. WE, THE EYES, ICK Dans Amsterdam – Emio Greco | Pieter C. Scholten

“WE, the EYES”, di Emio Greco e Pieter C. Scholten della compagnia ICK Dans Amsterdam, esplicita – con qualche eccesso didascalico – uno sguardo apocalittico ma anche compassionevole sul mondo, sulla fragilità del pianeta e dell’essere umano, sul bisogno di riconoscere ciò che non vediamo o facciamo finta di non vedere, e l’urgenza di tornare ad essere un “noi”, una comunità.  WE (noi) è il titolo del progetto pluriennale intrapreso da Greco e Scholten, maturato durante la fase della pandemia, che prevede quattro step. “WE, the EYES” (debutto mondiale al Ravenna Festival coproduttore insieme a Le Manège, Scène National de Maubeuge) è il secondo dopo “WE, the BREATH”, ovvero “il respiro”, cui seguiranno “WE, the LUST”, e “WE, the IDIOTS”, un’esplorazione dell’umanità nel suo affacciarsi sulla soglia di un baratro, alla ricerca della luce e della salvezza, di ritrovarsi e riconoscersi.

RAVENNA FESTIVAL. WE, THE EYES, ICK Dans Amsterdam – Emio Greco | Pieter C. Scholten

A scandire la danza energica dei sopravvissuti sono una seriedi parole – Sperimentare, Esplorare, Rivedere, Immaginare, Realizzare, Risorgere – che dettano il viaggio di trasformazione di quei corpi bisognosi del tocco dell’acqua quale rito di purificazione, quindi del fuoco e di altre prove da superare. Col volto scoperto e a torso nudo attraversano il buio come speleologi con le torce elettriche sul capo, scendono sussultanti anche in platea, riprendono il viaggio in cerca di connessioni, sempre mossi dal ritmo delle percussioni dal vivo di Agostinho Sequeira e Daniel Bolba, e da melodie e musiche – il “Requiem” di Mozart, “The dark side of the moon” dei Pink Floyd, Arvo Pärt – che scuotono i corpi o li quietano, li sollecitano in gruppo o in assoli, in gesti rivoltosi, malinconici, smarriti, fragili, forti, caratterizzati da un continuo roteare di braccia, da salti esplosivi, cadute e strisciamenti.

RAVENNA FESTIVAL. WE, THE EYES, ICK Dans Amsterdam – Emio Greco | Pieter C. Scholten

Nella cupezza dello spazio illuminato da squarci di luci e da immagini video di mani, irrompe silenziosa una figura misteriosa con felpa e maglietta di Mickey Mouse – lo stesso Greco -, il quale, bacchette in mano, si inserisce prima fra i musicisti, esegue un rap, un assolo danzato, e col suo tocco – salvifico? – farà infine rialzare le creature tramortite a terra. Sono Dennis van Harpen, Hiroki Nunogaki, Denis Bruno, Sixtine Biron, Victor Swank, Jordaine Lincoln e l’italiano Giacomo de Luca da poco in compagnia.

RAVENNA FESTIVAL. WE, THE EYES, ICK Dans Amsterdam – Emio Greco | Pieter C. Scholten

La costante dimensione etica che muove gli spettacoli della coppia Greco/Scholten, la responsabilità dell’artista quale messaggero di bellezza, la ritroviamo nella successiva tappa romana della compagnia, con “WE, the Angel”, spettacolo della serie “WE-Cycle”, concepito appositamente per il festival “Sotto l’Angelo di Castello” (diretto da Anna Selvi), dentro gli spazi all’aperto e al chiuso di Castel Sant’Angelo. L’ulteriore viaggio comincia dagli scaloni interni, spostandosi attorno alla scultura dell’Angelus Novus sotto il cui sguardo inizia la performance itinerante degli otto performer e dei due percussionisti, verso un’avventura incerta dipanandosi tra le diverse stanze affrescate, dove la danza dei magnifici interpreti, accompagnata da un cerimoniere che li guida, ritrova il tempo della storia e del presente: “la meraviglia del corpo in rivolta”.

RAVENNA FESTIVAL. WE, THE EYES, ICK Dans Amsterdam – Emio Greco | Pieter C. Scholten
RAVENNA FESTIVAL. WE, THE EYES, ICK Dans Amsterdam – Emio Greco | Pieter C. Scholten

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