EDIT, ovvero il design è sbarcato a Napoli. Ed è una bella scoperta!

di - 9 Giugno 2019
Fino a stasera, al Complesso di San Domenico Maggiore, nel pieno centro di Napoli, accanto a via dei Tribunali, potrete scoprire – ingresso libero – le eccellenze, gli inediti e i progetti del design italiano e internazionale, grazie alla prima edizione di EDIT.

Di che si tratta? Della prima fiera di design partenopea, ma non confondetela con le esperienze da Fuori Salone o Design Miami, giusto per citare due esempi.

Questa, come ci ricorda la curatrice e ideatrice Domitilla Dardi (insieme a Emila Petruccelli), è una fiera dove i prodotti esposti non sono “limited edition”, per esempio, ma nonostante questo mantengono una profonda autenticità, e anche freschezza.

Nelle sale e nei corridoi di San Domenico, infatti, la percezione non è mai quella di un sovraffollamento, ma piuttosto di una scoperta continua – angolo dopo angolo – di artigianalità, di “oggettualità green”, di prodotti che oltre ad essere belli (e funzionali) sono anche intelligenti e raccontano di tradizioni ed evoluzioni di antiche tecniche e rimesse in atto di saperi.

Lavoriamo a questo progetto da un paio d’anni, da quando ci è venuta in mente questa formula. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo concretizzato e siamo decisamente soddisfatte del risultato, ci racconta Domitilla Dardi (curatrice esterna anche per il MAXXI) mentre ci mostra i progetti inediti che diversi stand (designer e aziende) hanno proposto per l’occasione.

Ma ecco qualche progetto curioso, che abbiamo scoperto per l’occasione. C’è per esempio Domenico Orefice, che con Le Terre – grazie alla collaborazione con la start up pugliese Madeinterra, ha sviluppato una serie di vasi in terra cruda che rimandano al nostro universo antropico atavico, ma che hanno forme estremamente contemporanee. Sempre della serie “chi l’ha detto che i materiali antichi non possono essere usati oggi” ecco la giovane Victoria Episcopo e la sua foglia-dondolo in ferro battuto, le cui parti “di scarto”, il “negativo”, sono state utilizzate e ossidate per una grande specchiera. Un trono delizioso e romantico, che porta un titolo altrettanto curioso: Monstera Deliciosa.

A proposito di vasi, poi, sugli scaffali dello spazio milanese Subalterno1 (foto sopra) ecco i prodotti che sono passati (autoprodotti per mostre o esposti in occasione di collettive) in via Conte Rosso, a Lambrate, dal 2011: vasi di Paolo Ulian, Carlo Contin, Antonio Cos, Andrea Gianni… “perché un vaso è un tipo che spesso viene usato dai progettisti per sperimentare idee”.

E di vasi bellissimi, invece, è pieno l’allestimento di Andrea Anastasio per Ceramica Gatti 1928 di Faenza, laboratorio del quale il designer è diventato recentemente anche direttore artistico. Da non perdere i Lustri d’Alta Quota, che mixano il riflesso metallico della lavorazione degli smalti (processo che ha reso famosa la bottega) che un tempo ricoprivano campanili e minareti, insieme a funi e cime per barca e per roccia a formare un nuovo prodotto dove l’Art Nouveau vive di una attualissima rivisitazione.

Da non perdere anche le ceramiche coloratissime ed espressioniste di Coralla Maiuri, insieme al super-tecnico design di PAN999, ovvero le pentole e padelle disegnate da Tobia Scarpa composte da un’anima di argento puro, metallo che permette un nuovo e antichissimo modo di cucinare per il suo essere ottimo conduttore di calore (permette di tenere basse temperature) e antibatterico.

Gaetano di Gregorio, invece, con la sua Lapìdea, rimette mano – nel vero senso della parola – alla composizione di oggetti (vasi, piatti) ceramici. “Un lavoro sulla materia e sul tempo” di ricomposizione, utilizzando gli stessi aggreganti, miscele e accumulazioni, ma lavorando con la complicità dell’idea di ready-made.

Infine, se cercate qualcosa da mettervi in casa ma non sapete da dove iniziare – e non avete la possibilità di passare a EDIT – vi consigliamo un giro online su Pamono, realtà europea specializzata nel rivendere design. E le storie che vi stanno dietro.

Per ora però, la buona notizia, è che il design è definitivamente arrivato – nella sua forma più lirica e autentica – all’ombra del Vesuvio! (MB)

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30