Categorie: Design

Il distanziamento sociale visto dai brand: come cambiano i loghi storici

di - 2 Aprile 2020

In tempi di quarantene e isolamenti, abbiamo dovuto riconsiderare un po’ tutti i parametri del nostro spazio vitale. Se prima, tanto tempo fa, era l’unione a fare la forza, adesso bisogna comunque continuare a rimanere uniti ma in qualche “altro” senso. E anche le grandi società, i gruppi commerciali più ricchi e i brand più influenti, hanno dovuto ricalibrare le proprie priorità a causa del distanziamento sociale, a partire dai loghi. Distanziandoli, ovviamente.

In prima linea, le case automobilistiche. Ha iniziato Audi, tenendo a distanza di sicurezza i famosi quattro cerchi: «Prendere le distanze, ma stando insieme», spiegano su Facebook. Anche la W e la V di Volkswagen si sdoppiano, diventando così una doppia V. Mercedes ringrazia chi si mantiene a distanza e stacca la stella a tre punte dalla circonferenza: sarà così fluttuante anche sul cofano dei nuovi modelli di auto?

In una Times Square decisamente poco frequentata, Coca Cola ha mostrato il suo cartellone pubblicitario con le lettere staccate. C’è da scommetterci che il banner solitario, nel bel mezzo di una New York desertificata, diventerà una delle fotografie segnanti di questo periodo. Un po’ malinconiche le due figure del logo Kappa, che non si appoggiano più l’una sulla schiena dell’altra: «Uniti più che mai, anche se distanti», scrive il brand sulla sua pagina Instagram. Non poteva mancare McDonald’s, che stacca gli archi dorati della sua Big M.

Più originale la Chiquita, che anche prima dell’emergenza Covid-19 stava vivendo un grande momento di creatività, con una serie di adesivi molto colorati e da collezione. Non proprio come la banana di Maurizio Cattelan ma quasi. Per rispondere al distanziamento sociale, il potentissimo brand della frutta esotica ha fatto tornare a casa l’iconica signora, che ci raccomanda di rimanere al sicuro e in salute.

E chi viaggia per lavoro? Le regole sono uguali per tutti e così anche Time Out, storica rivisita di viaggi fondata nel 1968, ha addirittura cambiato nome e, nella versione digitale, si chiamerà Time In. Insomma, c’è un tempo per star dentro e un tempo per star fuori.

E i musei? A rispondere per prima è l’Istituzione Bologna Musei. «Oggi tutti cercano dei modi per segnare il diverso contesto in cui ci troviamo. Dalle illuminazioni dei palazzi pubblici al suono delle campane, dai minuti di silenzio alle attività in streaming. È quindi significativo modificare, simulando il distanziamento fisico che dobbiamo mantenere tra noi, ciò che è di solito rigido e immutabile: il logo o la scritta di una istituzione o di una impresa. L’Istituzione Bologna Musei ha distanziato le lettere che la identificano nel sito come esortazione lieve, quasi poetica, alla distanza che caratterizza queste giornate», ha spiegato Roberto Grandi, presidente Istituzione Bologna Musei. Vedremo cosa sapranno inventare gli altri musei, in Italia e non solo.

Articoli recenti

  • Design

Milano Design Week, la creatività svizzera si svela a Casa degli Artisti

House of Switzerland Milano presenta JOY, una mostra collettiva sul design svizzero in occasione della Milano Design Week 2024: il…

19 Aprile 2024 12:20
  • Arte contemporanea

Biennale di Venezia 2024: cinque padiglioni da non perdere ai Giardini. Più uno

Le atmosfere glamour della Francia, l'autocritica kitsch della Svizzera, il brivido silenzioso davanti a Israele: i Padiglioni ai Giardini da…

19 Aprile 2024 10:44
  • Design

Fuorisalone 2024: a Palazzo Litta l’installazione dello studio we+, tra aria e calore

La Fondazione Ermanno Casoli ed Elica presentano al Fuorisalone 2024 un’installazione site-specific ideata dallo studio giapponese di design we+ che…

19 Aprile 2024 10:35
  • Arte contemporanea

Biennale e dintorni, cosa vedere a Venezia #5: da San Marco a San Servolo

La settimana di apertura della Biennale d’Arte di Venezia, da scoprire con le mappe di Untitled Association: Galleria van der…

19 Aprile 2024 9:44
  • Teatro

Teatro, un territorio fragile: intervista all’attrice Giordana Faggiano

Giordana Faggiano è la Ragazza sul divano, testo del Premio Nobel Jon Fosse, per la regia di Valerio Binasco: ne…

19 Aprile 2024 8:10
  • Mostre

“Breasts”: un racconto sul seno a Palazzo Franchetti

Breasts, a Palazzo Franchetti, è la mostra veneziana che ci parla del seno in alcune delle sue sfumature più interessanti:…

19 Aprile 2024 0:09