Categorie: Attualità Design

La Reggia di Caserta fa dietro front e cancella il logo della discordia

di - 29 Aprile 2020

Tanto tuonò che piovve, come si dice e infatti, alla fine, è successo proprio così: la Reggia di Caserta fa un passo indietro e cancella il suo nuovo e contestatissimo logo. Ma non per una questione estetica, bensì per la troppa somiglianza con altri monogrammi già esistenti. E così, «a tutela dell’Istituto, la Reggia di Caserta ha deciso che connoterà, nel frattempo, la sua identità visiva con il brand Reggia di Caserta, privo del monogramma», è la decisione della direttrice dell’istituzione, Tiziana Maffei. E quindi, un bel colpo di spugna sulla R e sulla C della discordia, uguali, troppo uguali, per esempio, alle lettere del marchio di abbigliamento del notissimo tennista Roger Federer che, oltretutto, ha appena vinto una causa contro la Nike per il possesso del logo.

Sul nuovo logo della Reggia di Caserta si era scagliata la leggendaria ironia del popolo della rete, che immediatamente aveva trovato migliaia di modalità per ironizzare sul lavoro proposto da Sigla Srl, agenzia di Mantova che aveva avuto in affidamento i servizi della comunicazione dell’importante Polo Museale nel giugno 2019. «Un caseificio», anzi «un Bed & Breakfast» e poi «un agriturismo», le critiche erano piovute da tutte le parti, non solo da utenti singoli dei social network ma anche dall’Ordine degli Architetti, che aveva ricordato altri monogrammi pericolosamente simili, come quello della società immobiliare canadese Ricco Colinares.

E anche sul territorio casertano, le reazioni erano state immediate e ostili e un coro di protesta si era alzato da diverse associazioni culturali della zona. Al centro del mirino, a parte lo stile del monogramma e la troppa somiglianza a loghi già esistenti, anche il costo dell’operazione di rebranding, 37mila euro, una cifra che, però, non fuori dalla media per questo genere di lavori. Quando poi è partita anche la puntuale interrogazione parlamentare presentata dal Movimento 5 Stelle, allora la misura è stata colma e la direzione della Reggia di Caserta ha deciso di agire.

Eppure nelle intenzione di Sigla, la R e la C dovevano richiamare «il marchio delle manifatture borboniche avviate da Carlo di Borbone», ha spiegato Maffei. Non si tornerà comunque al vecchio logo, ideato dal grafico di Caserta Alberto Grant e risalente al 1991, che rappresentava in maniera stilizzata i quattro cortili della Reggia. Per il momento si userà solo il nome Reggia di Caserta, con il nuovo font su campo blu, il colore dei Borbone.

Articoli recenti

  • Mercato

Il gran finale di Cambi Casa d’Aste, tra moda, design e icone pop

Una Birkin rossa, gli orologi più iconici, i bauli da viaggio Louis Vuitton. Ma anche un set completo di carte…

15 Dicembre 2025 17:57
  • Arte contemporanea

Come nasce il Data Tunnel che apre la galleria digitale di Gorizia: intervista a Refik Anadol

Per l’apertura della Digital Art Gallery, il noto artista turco-americano ci conduce dentro i processi che hanno dato forma al…

15 Dicembre 2025 17:31
  • Mostre

La pittura è ciò che rimane delle cose che sfuggono: Giulio Catelli in mostra a Roma

Alla Galleria Richter di Roma, la mostra di Giulio Catelli: intimismo e narrazione, per mettere in luce la capacità della…

15 Dicembre 2025 17:30
  • exibart.prize

exibart prize incontra Maria Valli

Materiali e tecniche sono molto più di quello che sono, essi fanno “quasi” parte dell’opera, perché per me ne costituiscono …

15 Dicembre 2025 16:00
  • Arte contemporanea

Quando le immagini in movimento raccontano il territorio: la mostra a Napoli

Cinque video d’artista in mostra nella storica Villa dei Pignatelli Monteleone, nella periferia est di Napoli: le immagini in movimento…

15 Dicembre 2025 15:30
  • Teatro

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 15 al 21 dicembre

Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 15 al 21 dicembre, in scena nei teatri…

15 Dicembre 2025 13:30