Dal punto A al punto B è la
sezione di Extra pART dedicata alla città da attraversare a piedi, sui mezzi
pubblici, in auto. In questa serie di post da un luogo a un altro, si racconteranno
le forme impreviste che l’arte assume tra angoli, incontri, spazi e tempi di
Napoli.
Tutti sanno che il percorso più
breve dal punto A al punto B è tracciato da un segmento ma, nelle città, la
geometria euclidea fallisce le sue dimostrazioni. Per raggiungere una
destinazione, automobili e pedoni non possono usare il teorema di Pitagora ed
estrarre la radice quadrata della somma dei quadrati delle differenze delle
coordinate. A causa di edifici, marciapiedi, semafori, cantieri, sensi unici,
divieti, strade oblique, sono invece obbligati a sommare direttamente queste
differenze, applicando nella vita quotidiana la famosa “geometria del taxi”,
chiamata anche “distanza di Manhattan”. Tale concetto geometrico, che
visivamente si traduce nel movimento a L compiuto dalla torre sulla scacchiera,
fu introdotto dal grande matematico Hermann Minkowski a inizio Novecento e sconvolse
il precedente modello di rappresentazione euclidea dell’universo, secondo cui
spazio e tempo erano entità rigidamente separate, aprendo la strada alla teoria
della relatività speciale di Albert Einstein.
Oltre che nell’universo, anche
nelle città il tempo e lo spazio sono coordinate strettamente connesse, magari
in scala più piccola ma pur sempre interdipendenti, strutturali nella
costituzione di un’esperienza percettiva e nella descrizione degli eventi. Il
tempo – gli appuntamenti di lavoro, gli incontri galanti, l’orario d’inizio di
uno spettacolo – determina l’atteggiamento di chi attraversa e, con le altre
dimensioni della lunghezza, della larghezza e della profondità, contribuisce a
dare forma alla città.
A differenza di quanto accade
nell’universo, nelle città il tempo si scinde, si estende nell’imprevisto, una
sorta di quinta sottodimensione o quarta dimensione e mezzo, che può avere
l’aspetto di un ritardo dell’autobus, di una metropolitana presa al volo, di un
nuovo piano traffico, di una ZTL inaspettata. Ma anche di un incontro casuale
con un vecchio amico, della scoperta di un palazzo storico ed esemplare di uno
stile architettonico, di vecchi manifesti pubblicitari sovrapposti che ne
creano uno inedito, di un nuovo murales del famoso street artist, di una
galleria d’arte di cui non si sospettava l’esistenza, di visioni e
presentimenti che richiamano luoghi e momenti distanti nella memoria.
Nel primo percorso, questa volta a
piedi, partiremo dall’Ex Lanificio Militare, nella zona di Porta Capuana, per
arrivare al Centro Direzionale, alle spalle della Stazione Centrale di Piazza
Garibaldi. Ovviamente passando per la strada più lunga. In questo video (link)
realizzato da Flaviano Esposito, potete farvi un’idea.
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