Arte Fiera 2025, Daniela Comani, Perturbazione #2, 2025, Galleria Studio G7
A otto mesi dall’apertura, in programma dal 6 all’8 febbraio 2026, con preview il 5, Arte Fiera lancia le prime coordinate della sua 49ma edizione. Cosa sarà è il titolo scelto, a evocare apertura e possibilità: la fiera più longeva d’Italia si appresta a inaugurare, infatti, un nuovo ciclo sotto la direzione artistica di Davide Ferri, che aveva ricoperto già la curatela della sezione Pittura XXI, affiancato da Enea Righi alla direzione operativa. L’edizione 2025, l’ultima diretta da Simone Menegoi, ha segnato una fase di consolidamento vivace e molto partecipata. Per il 2026, Arte Fiera rilancia quindi con varie novità nell’assetto curatoriale, un progetto espositivo rivisto e una ridefinizione delle sezioni, tesa a esplorare nuovi formati di presentazione e collezionismo.
Accanto alla Main Section, suddivisa come di consueto tra arte moderna e contemporanea, Arte Fiera 49 si articolerà in cinque sezioni su invito, ciascuna affidata a un curatore indipendente con una visione forte e autonoma. Debutta Ventesimo+, affidata ad Alberto Salvadori: un progetto dedicato al Novecento storico, che si spinge fino ai nostri giorni, in un’indagine sulle forme del collezionismo e sulla sua natura eclettica. Un nuovo modo di leggere il moderno, considerando la sua influenza sul contemporaneo.
Fotografia e dintorni, curata da Marta Papini, propone un dialogo trasversale tra fotografia e contaminazioni intermediali, costruendo un ponte tra autori storicizzati e giovani pratiche emergenti. Per la prima volta curata da Lorenzo Gigotti, la sezione Multipli guarda alle edizioni, ai libri d’artista, ai media riproducibili, dalla grafica al suono, come forme di resistenza e diffusione culturale, per riflettere su accessibilità e pratiche democratiche.
Pittura XXI, che Ferri ha plasmato per cinque edizioni, passa ora a Ilaria Gianni. La sezione continuerà a indagare la pittura come linguaggio attuale, mettendo a confronto artisti emergenti e mid career, italiani e internazionali, attivi dal 2000 in poi. Infine, torna Prospettiva, a cura di Michele D’Aurizio, sezione-laboratorio per le ricerche delle gallerie più giovani, con meno di dieci anni all’attivo, o di quelle storiche che scelgono di scommettere su nuovi nomi. In mostra, solo progetti monografici, con uno sguardo puntato su sperimentazione e ricerca.
Al mare. Studio firma l’identità visiva dell’edizione 2026, trasformando il celebre bollino di Arte Fiera in un segno fluido, che si innalza da una linea d’orizzonte a suggerire un sole nascente. I padiglioni 25 e 26, da sempre attraversati dalla luce naturale, tornano a essere lo scenario ideale di un racconto che intreccia il Novecento con le ultime tendenze del contemporaneo.
Tra le conferme, anche quella della collaborazione con Fondazione Furla, giunta alla sua quarta edizione. Curato da Bruna Roccasalva, il programma di performance live continuerà a scandire il ritmo della fiera. Si rinnova anche la partnership con BPER Banca, main partner già nel 2025. Fondamentale anche il dialogo permanente con ANGAMC, l’associazione che riunisce le gallerie italiane di arte moderna e contemporanea.
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