Frieze Los Angeles, ancora uno sguardo alla fiera sulla West Coast

di - 21 Febbraio 2023

Si è conclusa l’incredibile settimana dell’arte californiana, dominata da Frieze Los Angeles dallo scorso 16 febbraio, in un’atmosfera di grande aspettativa e fervore, nella nuova sede fieristica dell’Aeroporto di Santa Monica (qui la nostra prima ricognizione, a poche ore dal gong d’inizio ufficiale). Il pubblico internazionale ha potuto ammirare in questa edizione 2023 un panorama di gallerie italiane di primo livello, arricchito dalla presenza di new entries nell’edizione LA.

É il caso della galleria Tornabuoni Art (Firenze, Milano, Forte dei Marmi, Parigi, Crans Montana) che si dice entusiasta della partecipazione con uno stand all’insegna dell’arte italiana dagli anni ’50 agli anni ’70, dallo Spazialismo milanese alla scuola di Roma, ed infine all’Arte Povera. Grande soddisfazione anche sotto l’aspetto commerciale, con la vendita delle imponenti ma delicate sculture di Pablo Atchugarry, oltre che Boetti e Biasi.

La Galleria Robilant+Voena (Milano, Londra, New York, Parigi) presenta un’accurata selezione di opere dal dopoguerra italiano alla contemporaneità, in stretto dialogo tra loro. Domina lo stand la monumentale opera Tree of Life di Damien Hirst (2008) che celebra lo splendore della natura tra la vita e la morte con forme gotiche, accompagnata da due sculture di Barry X Ball, omaggio al rinascimento italiano, unendo tradizione ed innovazione. Non mancano opere di primo rilievo di Lucio Fontana, Morandi (la cui natura morta dialoga con il contemporaneo Hirst) Boetti e Calder, accompagnate dall’iconico Dollar Sign di Andy Wharol (1980).

Lo stand di Tornabuoni Art a Frieze Los Angelse
Damien Hirst nello stand di Robilant+Voena

A pochi passi la Galleria Mazzoleni (Torino, Londra), anch’essa alla prima partecipazione, si concentra sui temi della luce e del movimento, non solo da punto di vista materico ma anche figurativo, simbolico e ottico. Vengono presentate in fiera opere di maestri del dopoguerra come Lucio Fontana, Agostino Bonalumi, Victor Vasarely, Carla Accardi, Alberto Burri e Salvo. I galleristi parlano di un pubblico attento e conoscitore, soddisfatti del riscontro e dell’apprezzamento in particolare per Burri, Bonalumi e del torinese Salvo.

Immancabile la Galleria Gagosian (Roma, New York, Los Angeles, Londra, Parigi, Ginevra, Le Bourget, Basilea, Gstaad, Atene, Hong Kong) con un solo show difficile da dimenticare di Rick Lowe con l’opera monumentale Rotation (Revolution) del 2023. Il pubblico si trova inevitabilmente ad entrare nella geometria termica del quadro, tra edifici, strade e tutto ciò che compone un tessuto urbano. Il richiamo al gioco del domino è evidente (sul quale l’artista già aveva scattato fotografie per la Project Row Houses), ma l’immaginazione rende ogni elemento concreto e reale, pulsante.

Mazzoleni at Frieze Los Angeles 2023. Credits Mark Blower. Courtesy Mazzoleni, London – Torino

Punta sul solo show anche la galleria Victoria Miro (Venezia, Londra) con la pittrice figurativa Doron Langberg. Raffinato lo stand ed intense le opere, emerge immediatamente l’aspetto fortemente intimistico per l’artista nel suo rapporto con la pittura. Le tematiche della natura, della famiglia, della sessualità, dell’amore queer travolgono con un’ondata emozionale lo spettatore, portando effettivamente la pittura, in questo caso, a mezzo espressivo fisico e visivo per eccellenza.

Massimo De Carlo (Milano, Londra, Parigi, Hong Kong, Bejing) presenta Ferrari Sheppard in solo show dal respiro silenzioso ma potente, con una selezione di opere ispirate ai maestri del Rinascimento. Nature morte dai tratti decisi, che anche per questo artista rappresentano una traccia intimistica e di interioritĂ  emotiva, domestica e preziosa.

Un’edizione, quella di Frieze LA 2023, difficile da dimenticare.

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