Stecca la seconda, direbbe qualcuno. Per carità, non una bocciatura definitiva per la fiera ‘alternativa’ Liste che si svolge a Basilea in concomitanza con la blasonatissima Art Basel (l’anno scorso Alfredo Sigolo l’appellò, non esagerando, la Vetrina dell’Umanità , parafrasando il titolo della Biennale di Szeeman), ma un senso diffuso di delusione quello sì. Delusione per una fiera che viene scanzonatamente ‘venduta’ come alternativa, giovane, off, ma che in realtà ti spenna quando devi comprare il biglietto d’ingresso, quando prendi un boccale di birra al chiosco sgarrupato all’entrata e anche – a quanto ci dicono i galleristi
Medio il livello dei lavori esposti, salvo alcune eccezioni di cui parleremo, stancante – a lungo andare – la disposizione degli spazi e la qualità degli allestimenti, a metà strada tra la mostra in parrocchia e l’estemporanea al centro sociale.
Simili a quelle di Art Basel le tendenze in termini di tecniche. Tiene la foto, crolla il video (esemplare il caso dell’albanese Milano based Adrian Paci che, noto per i suoi video, ha proposto da Francesca Kaufmann (Milano) un’ampia serie di intime pitturine), bene la pittura. Per quanto riguarda la scultura-installazione citiamo su tutti il caso della ligure Pinksummer (Genova) che, anche grazie al supporto di Genova 2004, ha fatto realizzare appositamente a Plamen Dejanoff una installazione-ufficio ad uso del personale
IL GIRO DELLE GALLERIE
Subito una bella sorpresa l’installazione di Francesco Gennari da Zero (Piacenza): una pepita d’oro in fondo ad un profondissimo sottoscala; di fronte la galleria Bastide di Bruxelles presenta le belle foto di Janaina Tschape, una riflessione noir-dark sull’identità. Pulito ed ordinato lo stand di Franco Noero (Torino) con un nuovo lavoro fotografico di Francesco Vezzoli, la grande immagine con cui Lara Favaretto ha vinto la residenza al P.S.1, uno ‘scatolone’ dello svizzero Costa Vece. Da Mezzanin (Vienna) Maik & Dirk Lobbert utilizzano geometriche monocromìe per duplicare, sulla superficie delle loro foto, elelmenti architettonici caratterizzanti. Jousse Enterprise (Parigi) è la più incisiva presenza francese:
articoli correlati
Art Basel 2002
…la vetrina dell’umanità (Basilea 2001)
Art Basel 2000
Massimiliano Tonelli
Gli spazi di Palazzo Baldeschi, a Perugia, ospitano una mostra che accende una luce sul rapporto tra arte e natura,…
La Fondazione Marta Czok di Venezia presenta le opere degli artisti dello Zimbawe Peter Musami e Mukudzei Muzondo: ne parliamo…
Ha inaugurato nel seicentesco Palazzo Barni di Lodi lo Spazio Giuliano Mauri, un luogo dedicato alla riscoperta e allo studio…
Al Museo Correr di Venezia, fino al 15 Ottobre, sarà visitabile la mostra "La Via della Scrittura", curata da Monica…
Oltre 120 espositori da 30 Paesi, circa 400 fotografi, un viaggio dagli albori alle sperimentazioni più rivoluzionarie. Ecco i primi…
Un nuovo edificio multifunzionale, un parco urbano in apertura nel 2025 e interventi per la carbon neutrality: presentato a Roma…
Visualizza commenti
Ogni mostra ha le sue particolarità, proprio questo le rende interessanti.
Molte ,e ben presentate , le notizie in merito alla fiera contemporanea, Liste 02 BASILEA,WARTECK.
Però i lavori pittorici di Adrian Paci non erano niente male. Su Housley sono d'accordo, per patriottismo segnalo che in Italia lo si trova allo Studio Raffaelli di Trento e però, scusate, ma Marco Neri è nei dintorni in quanto a tecnica e qualità...
essere "alternativi" a Basilea è praticamente impossibile...Liste "tende" ad ArtBasel, forse inevitabilmente, sia per nella sostanza nelle forme "esteriori" anche più banali...certo il chioschetto all'entrata, anche volendo, non potrà mai eguagliare il carrellino itinerante che vende coppe di champagne (sic!)(o hic!, se preferite...:)) agli assetati visitatori di ArtBasel...segnalo anche un link correlato exibartiano, (molto ben scritto da Valentina Caserta!) sul lavoro di Plamen Dejanoff a:
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=5060&IDCategoria=75