Gigi Cifali, LoW 842, Polluted mouth of water purification plant, 2018-19, Courtesy the Artist
Oggi, 5 giugno, ricorre la Giornata mondiale dell’ambiente. A due giorni dalla riapertura quasi totale dell’Italia, non possiamo non soffermarci sui mesi precedenti e sulla parziale assenza dell’uomo. Abbiamo notato e, soprattutto, evidenziato, con quella retorica piena di buoni intenti che ci contraddistingue, che la gloriosa e formidabile Natura aveva ripreso il suo imponente predominio. Come se non dovesse più nascondersi, come se la sua presenza non dovesse esclusivamente manifestarsi solo tramite la violenta e improvvisa forza, che tutto scuote, quando ci riassesta dalla nostra quotidiana distrazione. Ebbene, da un mese circa, abbiamo ripreso lentamente i nostri spazi, conquistati, tempo addietro, a suo discapito.
Così, oggi, vogliamo ricordare che i buoni sentimenti promossi in questi ultimi mesi non potranno celare l’orrido scempio che siamo stati in grado di perpetrare, giorno dopo giorno, nei confronti della Terra di cui dovremmo essere fieri custodi. Lo ricordiamo con LoW 842, progetto fotografico dedicato alla Terra dei Fuochi, realizzato da Gigi Cifali tra il 2018 e il 2019. «Un ampio lavoro in divenire sull’etica dell’ambiente che racconta la pericolosa e irreversibile condizione di un territorio distrutto dall’azione dell’uomo», spiega l’artista, nato a Napoli nel 1975 e attualmente tra Milano e Londra. Tenendo presente, con T.H. Eriksen, che «i rifiuti sono l’effetto collaterale più visibile, percepibile e fetido del cambiamento accelerato».
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