Categorie: Fotografia

L’ambiente e la vita: visioni fotografiche in dialogo da Movimento Aperto, a Napoli

di - 8 Gennaio 2022

Da una parte, uno sguardo sulle emergenze dell’ambiente, dall’altra, una metafora sullo scorrere della vita umana. Visioni in dialogo attraverso il mezzo fotografico da Movimento Aperto, spazio espositivo di Ilia Tufano, a Napoli, che presenta due progetti di Monica Benassi, “Quel che resta di noi”, e di Silvia Tampucci, “Percorsi interrotti”, a cura di Giovanni Ruggiero.

«La terra si riscalda sempre di più, i fiumi sono in secca, ai pesci manca l’ossigeno e a volte anche a noi. Qualcosa rimarrà anche dopo. Immagini scaldate dal sole, macchiate dalle piogge ma ancora leggibili per chi le coglierà e in qualche modo potrà ripartire, perché la vita, alla fine vincerà sempre», spiega Benassi. Ed è proprio dalla memoria conservata sulla superficie di queste immagini che scavano in profondità, che si potrà trovare una speranza di ripartenza.

Monica Benassi, Quel che resta di noi

«Per Monica Benassi – scrive Isabella Tholozan – la fotografia è materia, sostanza che diventa duttile e plasmabile a suo personale uso, necessaria essenza con la quale è possibile dare forma alle immagini. La realtà viene così non solo rappresentata ma manipolata dall’autrice in una attività esperienziale che coinvolge la chimica, le tecniche di stampa financo il supporto cartaceo, scelto per ogni occasione con grande attenzione. La poetica diventa così parte integrante dell’oggetto fotografico, si fa materia e dialoga con l’osservatore attraverso la propria nuova forma». Le immagini in mostra portano i segni di bagni chimici ed esposizioni alla luce estrema del sole e «Raccontano di un futuro apocalittico, dove l’infanzia paga le conseguenze delle scellerate scelte dell’uomo, volte al solo sfruttamento. Il tema ambientale è affrontato con disincanto, l’esito raccontato è quello finale, al di là di ogni tentativo di recupero», continua Tholozan.

Silvia Tampucci, Percorsi interrotti

“Percorsi interrotti”, progetto avviato da Silvia Tampucci dal 2016 e realizzato attraverso la fotocamera dello smartphone, esprime lo scorrere della vita. «La striscia orizzontale corrisponde alla vita di ciascuno di noi, che viene interrotta da un evento inaspettato (striscia verticale) che destabilizza (doppia immagine sovrapposta e spostata per enfatizzare la destabilizzazione) e porta ad un cambiamento (modifica cromatica della solita striscia orizzontale per indicare la modifica della vita)», spiega Tampucci.

Silvia Tampucci, Percorsi interrotti

«La sensazione di reazione e liberazione è molto simile. Utilizzo la fotografia per rendere libere e raccontare sensazioni e stati d’animo che si presentano in alcuni momenti della mia vita, una sorta di “terapia” che mi aiuta a metabolizzare pensieri ed eventi. Negli anni ho indirizzato i miei scatti verso una fotografia che definirei concettuale tramite la quale, utilizzando immagini del mio corpo o dell’ambiente, esprimo le emozioni vissute».

Articoli recenti

  • Mostre

L’universo fiabesco di Wael Shawky prende vita nell’ala Tribuna di Palazzo Grimani a Venezia

Il Museo di Palazzo Grimani di Venezia, in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, presenta la mostra personale di…

9 Maggio 2024 0:02
  • Mercato

Phillips, all’asta la collezione di orologi di Guido Mondani

Più di 40 orologi da polso tra Longines, Rolex e Patek Philippe. Dopo 18 anni dalla prima vendita leggendaria, Guido…

8 Maggio 2024 20:38
  • Street Art

The Wallà: una nuova tappa per il progetto di Street Art nel trevigiano

Per l'apertura della nuova stagione del progetto di riqualificazione urbana The Wallà, a Riese Pio X, nel trevigiano, un doppio…

8 Maggio 2024 18:43
  • Musei

Elsa Barbieri è la nuova direttrice del Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese

Per i prossimi tre anni, Elsa Barbieri assumerà l'incarico di coordinatrice artistica del Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese, prendendo il…

8 Maggio 2024 18:14
  • Attualità

Una mecenate abbandona il Palais de Tokyo. La causa? Una mostra filopalestinese

La collezionista Sandra Hegedüs si è dimessa dall’associazione degli Amici del Palais de Tokyo, a causa di una mostra considerata…

8 Maggio 2024 17:03
  • Mostre

Perché, quindi, non mettere in movimento le forme plastiche? Calder, a Lugano

Sphériques, mobiles, stabiles, standing mobiles e constellations: con oltre 30 capolavori, creati tra il 1931 e il 1960, il MASI…

8 Maggio 2024 16:00