Kyle Thompson, Untitled, Oregon Grasslands (2019), stampa Fine Art su dibond, 30 x 40 cm
Oggi, alle 18.00, aA29 Project Room a Milano presenta “Sinking Ship”, personale di Kyle Thompson (Chicago, 1992).
La mostra si compone di fotografie e di autoritratti che l’artista ha scattato in differenti “città fantasma” americane e canadesi, tra Oregon, Washington, North e South Dakota, Wyoming e Saskatchewan, totalmente disabitate o con una popolazione minima che non raggiunge nemmeno i cinque abitanti, o per ragioni socio-economiche o per calamità naturali hanno determinato il loro spopolamento progressivo.
Le case abbandonate, sono immortalate da una prospettiva sia interna che esterna. Infatti, assieme al paesaggio spoglio e desolato che le circonda, Thompson ha realizzato anche una serie di autoritratti in cui il suo corpo interagisce con gli spazi domestici abbandonati o rappresenta, visivamente, il prolungamento lineare degli oggetti ritrovati nelle stanze, come nello scatto che vedete qui sotto.
Calendari aperti e stracciati, lettere sbiadite, videocassette, suole di scarpe, fiori finti e altri oggetti sono antichi reperti archeologici consumati e corrotti dal tempo e riscoperti solo dopo anni.
In “Sinking Ship” il sogno americano è infranto, non c’è nessuna grande metropoli scintillante. Thompson propone e rivela una versione meno conosciuta degli Stati Uniti d’America ma non meno autentica rispetto a quella impressa nell’immaginario comune e che viene continuamente ostentata sui social media, in televisione o sui giornali.
Oltre alla serie di fotografie, saranno presenti in mostra anche delle lettere manoscritte, delle risposte a Thompson di persone che ancora vivono in queste “città fantasma” e che raccontano la loro esperienza personale.
La mostra si concluderà, infine, con un video-montaggio, trasmesso in loop, di riprese che l’artista ha ottenuto inserendo delle telecamere all’interno di alcune di queste case, per documentare i movimenti clandestini di animali e di persone.
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