Categorie: Giro del mondo

Addio al “Cinema”

di - 16 Aprile 2018
Scherzando, si potrebbe dire che di uomini come Vittorio Taviani non se ne fanno più. Ma Vittorio Taviani ieri è scomparso a Roma, a 88 anni, e probabilmente non ci sarà più una parte di cinema come lo abbiamo conosciuto finora.
Dagli anni ’60 i fratelli Paolo e Vittorio hanno raccontato l’Italia, e la sua società, collaborando con Cesare Zavattini o Gian Maria Volonté, firmando una serie di pellicole dure e rimaste nella storia di chi ha voluto guardare la realtà del nostro Paese: Un uomo da bruciare, Padre Padrone, che nel 1977 conquista la Palma d’Oro e il Premio della Critica al Festival di Cannes, e La notte di San Lorenzo (1982), la storia drammatica di un gruppo di uomini e donne che fuggono dai tedeschi nel tentativo di raggiungere una zona occupata dagli alleati, con la musica di Nicola Piovani (Gran Premio della Giuria a Cannes, David e Nastri d’Argento per la regia e la sceneggiatura)
“Ho perso un amico, una persona generosa, appassionata, affettuosa, colta – ha dichiarato Gavino Ledda, il protagonista di Padre Padrone, appunto – Con Vittorio era un piacere chiacchierare di qualsiasi argomento, dal cinema alla musica, lo ricordo sempre prodigo di consigli e incoraggiamenti. E ricordo che poco tempo dopo l’uscita del film, a Roma, ebbi una volta un malore: mi venne spontaneo chiamarlo. Lui, insieme a Paolo, si precipitò in albergo, portandosi dietro il suo medico e mi rimase vicino fino a quando non ripresi le forze. Ecco, in questo dettaglio apparentemente insignificante, ritrovo tutta l’umanità e l’altruismo di Vittorio”.
Nel 2012 insieme al fratello Paolo vince l’Orso d’Oro al Festival di Berlino con Cesare deve morire e nel 2014 Maraviglioso Boccaccio adatta cinque novelle del Decamerone alle esigenze del XXI secolo, cercando un confronto con le paure dei giovani contemporanei.
Una vita per la pellicola, la cui ultima produzione risale allo scorso anno, con Una questione privata, che ritorna sui passi dei primi film dedicati alle stragi naziste e all’incubo del Fascismo, la nemesi di un grande personaggio come Vittorio Taviani.

Articoli recenti

  • Fotografia

La fotografia di moda come contraddizione. Scianna e Newton a Cuneo

Due mostre al Filatoio di Caraglio e alla Castiglia di Saluzzo contrappongono il romanticismo ironico del fotoreporter siciliano alla freddezza…

21 Dicembre 2025 17:00
  • Mostre

La discontinuità come fattore di trasformazione. Le metamorfosi di Enrico David al Castello di Rivoli

Domani torno è la retrospettiva dedicata a Enrico David a cura di Marianna Vecellio. In corso fino al 22 marzo…

21 Dicembre 2025 15:08
  • Fotografia

Pordenone rilegge la fotografia d’autore in vista del 2027

La Capitale Italiana della Cultura 2027 inaugura il ciclo di mostre fotografiche dal titolo Sul leggere, celebrando Olivia Arthur, Seiichi…

21 Dicembre 2025 14:00
  • Fotografia

Other Identity #184, altre forme di identità culturali e pubbliche: Iness Rychlik

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione, nel terzo…

21 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

La leggendaria chitarra di Kurt Cobain va all’asta

È lo strumento usato dal frontman dei Nirvana nel video di "Smells Like Teen Spirit". Sarà uno dei lotti da…

21 Dicembre 2025 10:00
  • Fumetti e illustrazione

Jane Austen nei Tarocchi, per celebrare i 250 anni dalla nascita della scrittrice

A 250 anni dalla nascita di Jane Austen, Scarabeo presenta un mazzo di Tarocchi ispirato all’universo narrativo della scrittrice, con…

21 Dicembre 2025 9:30