Categorie: Giro del mondo

Matisse come non lo avete mai visto

di - 31 Luglio 2017
Londra è nei vostri programmi per questo torrido agosto? Allora ci pensiamo noi ad aggiungere la Royal Academy of Arts nella to-do-list, sicuramente già affollata di curiosità e luoghi da esplorare. Nel cuore della capitale inglese, presso Burlington House a Piccadilly, dal 5 agosto prossimo, la RA aprirà infatti le porte dello studio di Henri Matisse (1869-1954) in occasione della mostra Matisse in the Studio. Sarà possibile “sbirciare” in quell’intimo laboratorio dove prese vita la sua personalissima visione del mondo, sintetizzata in opere rivoluzionarie e raffinatamente “selvagge”. Sì. Selvagge, come l’appellativo di “Fauves” che venne affibbiato a Matisse e agli altri artisti che presentarono, al Salon d’Automne parigino del 1905, una palette di emozioni attraverso colori violenti, spesso dissonanti. Ma le feroci critiche non lo fecero mai demordere. Anzi, dopo il rapido declino dei fauves, dipinse molte delle sue opere più celebri. Vi siete mai chiesti cosa abbia ispirato Matisse durante la sua carriera? Quando, nel 1917, si trasferì nel nuovo studio di Nizza iniziò a nutrire una ritrovata passione: il collezionismo. Oggetti rari, provenienti dall’Oriente, dall’amata Africa del nord (in particolare da Tangeri, dove soggiornò per un lungo periodo nel 1912) e dalla Russia. Una raccolta privata che rappresenta un melting pot di culture. Oggetti che il grande artista sentiva vivi, protagonisti di storie antiche e che divennero le sue principali “muse”. Nonostante fossero spesso apparentemente relegati sullo sfondo delle composizioni. Con delle eccezioni. È il caso, per esempio, del piccolo comodino dei primi del Novecento, minuziosamente intagliato e dipinto con motivi floreali, proveniente dall’Algeria, ritratto in primo piano nel celebre dipinto Odalisca in giallo del 1937 (foto in homepage). Alla Royal Accademy of Art attende i visitatori una sontuosa mostra che offre uno sguardo inedito proprio nella collezione personale dell’artista e, vista tutta insieme, rivela come la magnifica visione di Matisse sia scaturita innanzitutto dal collage di modelli e ritmi scoperti proprio nel mondo degli oggetti. (Gaia Tirone)

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