Nasceva oggi del 1944 uno dei maggiori esponenti della fotografia italiana. Gabriele Basilico inizia la sua attività fotografica nei primi anni 70. Dopo la sua laurea in architettura, si dedica alla documentazione della città e del paesaggio urbano e saranno questi gli elementi imprescindibili del suo lavoro. Inizia così questo rapporto tra fotografia e ambiente proprio nella sua Milano con una serie di ritratti di fabbriche. Un lavoro ampio e dettagliato che ha come soggetto la periferia industriale milanese. Nel 1984, unico italiano, partecipa al progetto Bord de mer della Mission Photographique de la Datar, con lo scopo di fissare la trasformazione del paesaggio francese. Nel 1991 documenta la devastazione della città di Beirut, città alterata da oltre 15 anni di guerra civile.
L’elenco delle sue documentazioni e dei suoi progetti, sia in Italia che all’estero, è ricchissimo. Segnaliamo tra le altre, Porti di mare (1990), L’esperienza dei luoghi (1994),Sezione del paesaggio urbano (1998), Interrupted City (2005), Scattered City (2005), Intercity (2007) Roma 2007 (2008).
Da questi lavori deriveranno numerose pubblicazioni e mostre. Basilico è invitato due volte alla Biennale di Venezia. La prima nel 1996 con Sezioni del Paesaggio Urbano per cui riceve il premio Osella d’oro per la fotografia di architettura contemporanea. La seconda partecipazione avviene nel 2012 con il progetto Common Pavillons. Gabriele Basilico muore a Milano nel 2013. Resta invece con noi la sua opera ed il suo sguardo.
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