Il secondo appuntamento del programma di mostre curate dalla Galleria Artessenza di Ancona, porta, o per meglio dire ri-porta un artista internazionale nella sua regione d’origine, che per troppo tempo ha dimenticato la capacità interpretativa di quell’eccezionale protagonista della ricerca artistica contemporanea che è Attilio Pierelli. Il merito fondamentale, e non da poco, dell’esposizione curata dal critico Gabriele Tinti, è proprio questo: realizzare nelle Marche la prima antologica dedicata a Pierelli (Sasso di Serra San Quirico, 1924), tributandogli il giusto riconoscimento che, se non da questa regione, ha certo ricevuto da altre parti del mondo.
Undici sculture di grandi dimensioni diventano protagoniste di un nuovo viaggio, che apre gli orizzonti dei visitatori di passaggio non meno di un fisico e reale trasvolo, rivelando così impressioni inedite e prospettive inimmaginabili.
Lo spazio dilatato dell’aeroporto, delimitato da ariose vetrate eppure non ben definito, è ancora una volta perfetta cornice per le sculture di Pierelli, che nella semplicità delle loro superfici d’acciaio levigato, svelano un mondo complesso di percezioni temporali e spaziali, oltre lo scibile dei nostri sensi. Le sculture, che si innalzano come totemiche porte di passaggio verso altre dimensioni, rispecchiano lo spazio inglobandolo in sé e riflettendone un’immagine diversa, modificata e amplificata. Sta in questa complessità il centro dell’operare artistico di Pierelli, capace di captare e rappresentare con i suoi lavori teorie fisiche e matematiche prima ancora della loro formulazione. Sono gli iperspazi, come recita anche il titolo dell’esposizione. Spazi a più di tre dimensioni, inaccessibili ai nostri sensi eppure descritti e studiati
La luce s’irradia sulle opere, trasformandole di volta in volta con il suo variare in forme sempre nuove e diverse, palesando la complicata realtà della fisica relativistica implicita nella loro esistenza. Ma soprattutto la presenza di opere così meravigliosamente evocative in un luogo in cui tutti, almeno idealmente, ne possono godere, rappresenta un importante contributo nell’ambito territoriale, per il raggiungimento di quella naturale compenetrazione tra l’arte contemporanea e il nostro vivere quotidiano.
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www.pierelli.it
vanessa caprari
mostra visitata il 31 marzo 2007
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