Art Cologne torna in presenza dal 17 al 21 novembre e Koelnmesse, la società che gestisce la fiera, pubblica un comunicato che dà da pensare. In positivo, s’intende. «Il Commissario del governo federale tedesco per la cultura e i media (BKM)», si legge nelle prime righe, «ha messo a disposizione finanziamenti per le fiere nel settore culturale. […] Koelnmesse, organizzatore di ART COLOGNE e COLOGNE FINE ART & DESIGN, trasferirà integralmente questo finanziamento agli espositori delle due fiere». In altre parole: ciascuno degli oltre 150 booth di Art Cologne sarà agevolato con uno sconto del 34%. E non è tutto: «Questo vale sia per le gallerie nazionali che estere», senza distinzioni tra i circa 20 Paesi che verranno rappresentati nel corso della manifestazione.
Niente male, considerando i prezzi stellari che da sempre caratterizzano l’acquisto degli stand. Qualche numero? In un articolo del 2018, Artsy rivelava che per partecipare ad Art Basel – la regina delle fiere – il costo per il settore Feature fosse di circa $832/mq (uno stand medio è di 70 mq, il calcolo è presto fatto). La stessa Art Basel che, quest’anno, ha previsto uno sconto del 10% a cui sommare un fondo di solidarietà da $1,6 milioni per ridurre il rischio finanziario delle gallerie partecipanti (ve ne parlavamo qui).
Per fare un confronto con una grande realtà locale e imminente, ad Artissima i costi degli stand spaziano dai 180,00 ai 250,00 €/mq, a seconda della sezione (e i metri quadrati variano dai 24 ai 104). Per miart la partecipazione nella sezione Established Masters era invece di 281 € /mq, con dimensioni da 48 a 56 mq, mentre per gli emergenti il costo scendeva a 192€/mq, con dimensioni di 20mq. La FIAC di Parigi, da poco conclusa, proponeva un tariffario che partiva dai €550/mq per gli stand più piccoli, fino a € 690/mq per quelli superiori ai 60 mq. Insomma, tra spazio espositivo, quote di iscrizione, mobilitazione delle opere e spese connesse alla permanenza, la scelta di partecipare alle fiere sembra tutt’altro che a buon mercato.
E così, mentre Artnet sottolinea che «il sostegno della Germania alle arti continua a far fare brutta figura a tutti gli altri governi», il direttore di Art Cologne Daniel Hug aggiunge che «Vivere l’arte come qualcosa di reale, faccia a faccia, per così dire, per confrontarsi con galleristi, collezionisti e con tanti appassionati d’arte; questo è quello che ci è mancato e che ora è di nuovo possibile». Appuntamento al 17 novembre, in una – più economica – Colonia.
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