Sono trascorsi meno di due giorni da quando il collage NFT di Beeple dal titolo Everydays – The First 5000 days è stato aggiudicato per la cifra stratosferica di 69,3 milioni (ve ne parlavamo in un articolo a pochi minuti dalla vendita, ancora frastornati dai rilanci folli degli ultimi istanti). Nel frattempo, Christie’s ha rivelato che l’acquirente dell’opera NFT da record è Metakovan: uno pseudonimo, ovviamente, ma possiamo identificarlo come il co-fondatore di Metapurse, il fondo NFT, già proprietario della più grande raccolta di opere di Beeple. Dall’altra parte, invece, il bidder avversario di Metakovan era Justin Sun, il tycoon dei bitcoin, che ha ripuntato a colpi di milioni fino all’ultimo secondo.
«Abbiamo fatto la storia e abbiamo creato un dio in Beeple», avrebbe commentato a CNBC l’altro founder misterioso di Metapurse, Twobadour. Fa un certo effetto, adesso, sapere di trovarci di fronte al terzo artista vivente al mondo, sul podio dei record dopo Jeff Koons e David Hockney. Dal canto suo, il trentanovenne Beeple ha reagito all’aggiudicazione di Everydays con un tweet a caldo che lasciava trapelare un certo stupore, seguito presto da una dichiarazione più formale: «Gli artisti hanno usato hardware e software per creare opere d’arte e distribuirle su Internet negli ultimi 20 e più anni», commenta, «ma non c’è mai stato un vero modo di possederle e collezionarle. Con gli NFT tutto questo è cambiato. Credo che stiamo assistendo all’inizio del prossimo capitolo della storia dell’arte, l’arte digitale. Questo è un lavoro che ha tanta capacità, tanto messaggio, tante sfumature e intenti quanti ne ha qualsiasi opera realizzata su una tela fisica. Sono più che onorato di rappresentare la comunità dell’arte digitale in questo momento storico».
Anche Noah Davis, Specialist del Dipartimento Post-War and Contemporary Art di Christie’s, ha espresso il suo entusiasmo su un exploit così significativo: «L’ultimo anno è stato un periodo straordinario per il mercato dell’arte, e questo risultato è un giusto tributo alla significativa trasformazione digitale che ha avuto luogo da Christie’s. E così come la nostra attività si è evoluta, anche il modo in cui l’arte viene fatta. […] Il successo di Beeple è una testimonianza delle eccitanti possibilità che ci attendono per questo mercato nascente. Il risultato di oggi è una chiamata a raccolta per tutti gli artisti digitali. Il vostro lavoro ha valore. Continuate a farlo».
È la stessa maison, poi, a condividere alcuni dati della vendita di Everydays. 33 bidders attivi, il 91% di nuovi offerenti per Christie’s, il 55% di loro proveniente dall’America, il 27% dall’Europa, il 18% dall’Asia; ma il numero forse più interessante riguarda l’età dei potenziali acquirenti, con il 58% dei bidders costituito da Millennials. Millennials, esatto, i giovani nati tra il 1981 e il 1996, seguiti in percentuale dalla Gen X al 33% (1965-1980), dalla Gen Z al 6% (1997-2012) e dal 3% dei cosiddetti Baby Boomer (1946-1964). Numeri che non ci stupiscono, in effetti, guardando all’ultimo report di Bloomberg, secondo cui il 40% dell’arte viene acquistata proprio dai giovanissimi, con un portafoglio d’investimento pari a 3 miliardi di dollari. Con la vendita di Beeple, questa settimana, abbiamo avuto l’ennesima, clamorosa conferma.
E adesso? Sembra che un seguito stellare sia già alle porte. Mentre sappiamo che diverse opere di Beeple saranno esposte dal 26 marzo alla prima mostra di crypto art (Virtual Niche – Have you ever seen memes in the mirror?, allo UCCA Center for Contemporary Art di Pechino), poco più di 24 ore fa l’artista di Everydays ha condiviso la foto di una Gioconda pixelata. “Il prossimo capitolo”, ha scritto come didascalia. Il prossimo capitolo della Storia dell’arte, senza dubbio.
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