Provocazione, fantasia, dissacrante ironia. Sono queste le parole con cui Il Ponte Casa d’Aste presenta gli appuntamenti dedicati al Design e alle Arti Decorative del Novecento, in calendario il 24 e il 25 giugno nella sede di ViaPitteriDieci. Tra i top lot dell’incanto anche uno dei quattro divani Biedermeier disegnati da Ettore Sottsass jr per la mostra Materialidea del 1983, al PAC, un esemplare ritenuto disperso ma riscoperto di recente in una collezione privata milanese (stima: 10.000 – 15.000 euro).
Dalla sede di Lambrate, il Capo Dipartimento Stefano Poli illustra alcuni protagonisti di questa ricercatissima selezione. Menzioniamo, tra gli altri, il raro mobile luminoso Cronotopo che Nanda Vigo realizzò per Driade nel 1973, «sulla linea delle proprie ricerche tra luce e riflessione di materiali come il vetro e il metallo» (stima: 7.000 – 8.000 euro); i mobili «estremamente evocativi e fantasiosi» di Ugo La Pietra, come quello della serie Palcoscenico per Boffi, del 1989; il divano-ambiente Safari ideato nel 1967-68 dal gruppo Archizoom Associati, in chiara polemica contro il design funzionalista (stima: 9.000-10.000 euro); e ancora la lampada da terra 1036 di Gino Sarfatti per la sua Arteluce, apparsa solo una volta, prima di oggi, sul mercato delle aste (stima: 10.000 – 15.000 euro).
I lotti offerti sul catalogo de Il Ponte fissano su un unico orizzonte i grandi nomi della progettazione italiana ed europea e si muovono con eleganza tra gli esiti più o meno radicali del secolo passato. Insieme ai rappresentanti del design storico del Novecento, in particolare, la maison milanese propone alcuni lavori di Gio Ponti e di Carlo Scarpa, due rarissime poltrone (stima: 3.200 – 3.500 euro) del gruppo BBPR – «varianti», leggiamo sul comunicato, «del modello realizzato nell’atelier di Pierino Frigerio per casa Z.P. negli anni ’50» – e ancora il nome inconfondibile di Carlo Mollino, che sfila all’incanto con tre poltroncine provenienti dall’Auditorium Rai di Torino (stima: 5.200 – 5.500 euro).
Concludiamo la nostra rapida ricognizione con un excursus tra le arti decorative, a partire da un raro vaso di Franco Poli, modello 3908, che vinse il Grand Prix all’Esposizione Internazionale di Parigi nel 1937 (stima: 2.000 – 3.000 euro). Una maestosa Upupa (stima: 9.000 – 10.000 euro) e altri animali realizzati da Toni Zuccheri per Venini celebrano l’arte vetraria di Murano, mentre il vaso “delle lucertole” o “delle salamandre”, ideato attorno al 1915 da Francesco Molaroni, accende l’interesse dei collezionisti più affezionati alla ceramica italiana (stima: 5.500 – 6.500 euro).
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