NFT Switch - Sotheby's
Vi avevamo già anticipato la nuova trovata della casa d’aste Sotheby’s, che con Pak è entrata in corsa nella gara agli NFT; e vi avevamo raccontato anche le modalità di questa vendita “ibrida”, con la possibilità di acquistare opere digitali uniche – NFT veri e propri, per l’appunto – ma anche i cubi in edizione aperta della cosiddetta Fungible Open Edition (trovate tutto qui). Ebbene, com’è andata a finire? Con un totale di $16,8 milioni in tre giorni, a detta della maison.
Nulla a che vedere con i $69,3 milioni di Beeple insomma, è vero, ma torna in mente una riflessione di Peter Cecil Wilson: le aste sono «per metà teatro e per metà gioco d’azzardo», sosteneva lo storico auctioneer e chairman di Sotheby’s. Ecco, questa vendita di NFT, capace di incuriosire addetti e non addetti ai lavori, di attrarre collezionisti con portafogli diversi e di spettacolarizzare un nuovo modo di “vendere arte” si inserisce perfettamente nella sua definizione.
La Fungible Open Edition, senza dubbio, ha rappresentato la novità assoluta dell’asta. Permetteva di acquistare un numero illimitato di cubi fungibili durante tutto il periodo di vendita, dal 12 al 14 aprile, con un prezzo di partenza di 500 dollari ciascuno. Ogni collezionista ha potuto decidere se comprarli singolarmente oppure molti alla volta, assemblandoli tra loro e dando vita a veri set personalizzati.
«Nel corso della vendita ci sono stati più di 3.000 acquirenti per i cubi della Open Edition, con quasi 24.000 cubi venduti», dicono da Sotheby’s. «Nel giorno di apertura, la vendita ha stabilito un nuovo record giornaliero per le edizioni aperte su Nifty Gateway, con 19.737 cubi venduti per 9,9 milioni di dollari durante i 15 minuti di vendita».
Ma passiamo alle opere realmente NFT, e quindi non intercambiabili, non alterabili – decisamente non replicabili o condivisibili, a dispetto della Open Edition. Le due opere d’arte digitale one-of-one proposte da Sotheby’s, The Switch e The Pixel, hanno raggiunto $1,44 milioni e $1,36 milioni, rispettivamente con 10 e 12 offerenti.
Ma non solo, perché la battaglia per l’aggiudicazione di The Pixel, in particolare, si è trasformata in una pioggia di bid dell’ultimo secondo, che ha esteso la sua performance online di ben 90 minuti – il tutto mentre Pak (Divertito? Annoiato? Divertito, senza dubbio) postava lumache sul suo profilo Twitter. A spuntarla, alla fine, è stato Eric Young, il collezionista di arte digitale.
E dire che soltanto l’anno scorso, proprio da Sotheby’s, restavamo sconvolti dai 75 minuti di rilanci per un’opera “reale” di Ren Renfa. Ma che cosa ne sapevamo, allora, di aste NFT?
A Milano, il Museo del Novecento rende omaggio a Enrico Crispolti, storico dell’arte e critico militante, tra le voci più…
Un elogio alla forza e alla fragilità della natura, tra figurazione e astrazione, lavori storici e produzioni site specific. A…
Da "The Brutalist" a "Bugonia", ecco i titoli che più hanno dato da parlare quest'anno, tra cinema e piattaforme. Spoiler:…
Dalla Seconda guerra mondiale al Muro di Berlino: Back to Peace? riunisce a Gorizia i grandi reportage Magnum per una…
Presentato il progetto del Las Vegas Museum of Art – LVMA, il nuovo super museo d’arte firmato da Diébédo Francis…
Alla Fondazione Giuliani di Roma, una mostra dedicata a Giulio Turcato ripercorre la sua ricerca sul colore: per il grande…