Categorie: Mercato

I tesori dei tombaroli

di - 14 Aprile 2015
Sembra una storia infinita quella che riguarda il patrimonio sottratto illegalmente nel corso di qualche decennio da due dei più famosi truffatori dell’arte mondiale: Giacomo Medici e Gianfranco Becchina. I due Lupin dello stivale a partire dagli anni Settanta hanno saccheggiato siti archeologici con scavi illegali, e immesso sul mercato vasi, reperti e frammenti antichi per un valore di centinaia di milioni. Si deve tener conto del fatto che durante uno scavo normalmente si possono rintracciare circa 100 reperti, e che quindi la quantità di merce venduta, soprattutto all’estero, nel corso degli anni potrebbe superare di gran lunga i numeri che i Carabinieri ipotizzano. Medici è stato scoperto nel 1995, dopo un ritrovamento di alcune opere e di un dettagliato catalogo fotografico che conta oltre 5mila reperti ormai non più nelle sue mani, ma che sono stati venduti a musei e collezionisti per lo più stranieri. Dopo una condanna a 8 anni di reclusione e ad una multa salata, il commerciante è di nuovo a piede libero. Sorte diversa per Becchina, il cui magazzino è stato scoperto nel 2001 ma che non ha subito condanne perché il reato era caduto in prescrizione.
La storia dei due tombaroli Made in Italy è di nuovo balzata agli onori delle cronache, poiché Christie’s ha ritirato dalla vendita un gruppo di lotti che potrebbero far parte del catalogo di Medici e Becchina.
Continuano a spuntare da ogni parte del mondo opere sospette che sono rintracciabili all’interno del meticoloso archivio di Medici, archivio che però non è pubblico e che quindi non è consultabile da collezionisti, mercanti e case d’asta.
Proprio così Christie’s si giustifica. Data l’impossibilità di rintracciare la provenienza di alcune opere per mancanza di fonti, la casa d’aste può mettere in vendita le opere ed essere costretta a ritirarle dal mercato nel momento in cui le foto dei rispettivi lotti vengono rese pubbliche sulle pagine dei cataloghi e del sito.
In questo caso dovranno fare a meno ad esempio di un vaso greco datato 540 – 520 AC in cui fu dipinta una scena legata alla vita di Ercole, che fu acquistato prima del 1980 da un collezionista giapponese da Sotheby’s e che ora è valutato circa 100mila dollari. (Roberta Pucci)

Articoli recenti

  • Mostre

Robert Indiana a Venezia: Il Dolce Mistero dell’arte e dell’identità americana

Fino al 24 novembre le Procuratie Vecchie di Piazza San Marco accolgono la più importante esposizione di Robert Indiana ospitata…

29 Aprile 2024 0:02
  • Arte contemporanea

World Leader Pretend: Alex Da Corte in mostra da Gió Marconi

Alex Da Corte torna a Milano con una nuova irriverente rassegna di opere, tra dipinti, sculture e installazioni. È la…

28 Aprile 2024 21:19
  • Arte contemporanea

La quercia della memoria: l’omaggio di Casa Sponge all’artista scomparso Massimo Uberti

A quasi un mese dalla morte di Massimo Uberti, il fondatore di Casa Sponge Giovanni Gaggia lo omaggia con un…

28 Aprile 2024 20:36
  • Arte contemporanea

Qual è il potere reale dell’immaginazione? La risposta collettiva del MACTE di Termoli

Fino al primo giugno, Ersilia. Praticare l’altrove è il racconto corale al MACTE Termoli che reinterpreta la città tra folklore,…

28 Aprile 2024 19:09
  • Progetti e iniziative

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere: la nuova illy Art Collection dedicata a Biennale Arte 2024

Il sodalizio con l’Esposizione Internazionale d’Arte si riconferma anche in occasione della 60. edizione arricchendosi di una illy Art Collection…

28 Aprile 2024 10:00
  • Teatro

Harold Pinter, la parola di accusa: Lino Musella al San Ferdinando di Napoli

Lino Musella lega tre brevi pièce del grande drammaturgo Harold Pinter sul filo della potenza della parola, tra questioni razziali…

28 Aprile 2024 8:10