Rossella Novarini, direttrice de Il Ponte Casa d'Aste, durante la battitura dell'anello con diamante da record (venduto: € 1.187.500). Courtesy: Il Ponte Casa d'Aste
Agosto, tempo di bilanci, di arrivederci, di buoni propositi per i mesi a venire. Nessun rimpianto per Il Ponte Casa d’Aste, che chiude il semestre con un totale di € 16,749,362 milioni (diritti d’asta inclusi), 24 aste e numeri brillanti in tutte le categorie. A partire dal dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea, che infiamma il termometro con un fatturato di € 6.3 milioni, il 211% di rivalutazione delle stime e il 93% di lotti venduti. Il top lot della sezione? Il bronzo Concetto spaziale, Natura di Lucio Fontana, anni 1959-1960, che a fine maggio ha toccato il tetto dorato di € 625.000 – seguito sul podio da un’inconfondibile Crocifissione del 1954 da € 187.500 e dalle sempre poetiche Ombre vaganti di Fausto Melotti, andate per € 137.500. Non solo. L’aggiudicazione record da € 1.2 milioni per un diamante a goccia di 16,44 carati sancisce il risultato memorabile dei Gioielli della maison, che raggiungono la cifra scintillante – letteralmente – di € 2.6 milioni. Bene anche per Arredi, Dipinti antichi, Sculture e Oggetti d’arte, con un fatturato complessivo di € 3 milioni ed esemplari preziosi come il Ritratto di giovane di Fra Galgario (€ 81.250) e un fondo oro del senese Sano di Pietro, passato di mano per € 68.750. E non è da meno l’ultimo, fragoroso applauso all’attrice Valentina Cortese, un’asta da oltre € 1.3 milioni, il 100% di lotti venduti e prezzi decuplicati – bellissimo, tra gli altri, L’amitié dell’amica Leonor Fini, andato per € 250.000 e poi ritrovato in galleria da Tommaso Calabro, nella mostra dedicata alla pittrice italo-argentina. «Alle più recenti oscillazioni di un mercato influenzato dalle note vicende socio-politiche globali», commenta Rossella Novarini, direttrice de Il Ponte Casa d’Aste, «tutti i dipartimenti hanno saputo rispondere prontamente con proposte in linea con la domanda del trend collezionistico». Ancora tante le conferme: Arti Decorative del Novecento e Design chiudono partita con un ottimo € 850.000, fanno scintille pezzi come i 5 vasi di Yoichi Ohira (€ 90.000) e il cubo in resina di Enzo Mari (€ 16.250); performance significativa anche per Libri e Manoscritti, con un semestre da € 650.000; e chiudiamo la nostra rassegna con l’Arte Orientale, che spinge forte sull’acceleratore con un fatturato di € 660.000 e il 247% di rivalutazione dei prezzi iniziali. Chi ben comincia. Appuntamento al prossimo semestre tra Via Pitteri 10 e le sale di Palazzo Clerici, nel cuore di Brera.
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