Karel Appel, “Nor et Blanc”, 1958
Successo per l’asta di Arte Moderna e Contemporanea Il Ponte, conclusasi lo scorso 12 dicembre, a Milano, con un fatturato di oltre 7milioni di euro. È stato un anno record per la casa d’aste, che con il dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea totalizza 15,3milioni di euro.
Top lot dell’asta, le ceramiche di Lucio Fontana, realizzando con Madonna con Bambino e Crocefisso, rispettivamente 512.500 e 450mila euro: i risultati migliori di sempre. Oltre 4 volte la stima anche per Maria Helena Vieira Da Silva, con La plaine – Bords de la Tamise, 1954, venduto a 212.500 euro. Tra gli altri risultati di rilievo, T1955-16 del 1955, di Hans Hartung, venduto a 350.000 euro; Ben Nicholson, con March 60 (cub) battuto a 200.000 euro. Record price mondiale per Kenjiro Azuma, che con la scultura Mu, 1966, arriva a 72.500 euro.
Una scelta quella di avere – in esclusiva per quest’asta – nomi ricercati come Azuma, Maria Helena Vieira Da Silva e Max Bill, per una «riscoperta di capolavori di un periodo storico finalmente rivalutato» come spiega Freddy Battino, direttore del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea, nell’intervista che gli abbiamo rivolto.
Notevole la partecipazione in sala, ai telefoni, ma soprattutto online, con oltre il 70% di interesse internazionale registrato: dalla Cina alla Austria, fino al Brasile e al Canada. Altra chiave strategica dell’asta, un catalogo di opere contraddistinto dalla sola provenienza privata, tra le quali come non menzionare Mirino Verde di Piero Dorazio, battuto a 112.500 euro e Noir et Blanc di Karel Appel, passato di mano a 106.250 euro.
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