Viaggio, storia, tempo e morte. In altre parole l’uomo e l’ambiente. Sono questi i due protagonisti di Cittàzioni-un caso di pubblic art. Una mostra che si avvicina alle persone sviluppandosi in diverse aree di Milano. Dodici sono gi artisti coinvolti in questo progetto. Ognuno con una propria idea, con la propria esperienza ricrea e ridisegna spazi urbani della città.
L’unico denominatore comune è l’essere umano, le sue debolezze, le sue ossessioni e la sua voglia di fuga verso un’altra vita o alla ricerca del proprio destino. Il viaggio è uno dei temi affronati da molti artisti.
Alla Stazione di Cadorna ecco la videoinstallazione di Piero Addis, Waiting list. Sembra di essere spiati da una telecamera e di vedere la propria immagine proitettata simultaneamente sul video. Volti stanchi di uomini e donne in attesa di un treno che lì porterà via, a casa. L’attesa allora diventa la metafora della vita. Un viaggio di parole invece è visibile in Stazione Centrale. L’artista è Chema Alvargonzales con El viaje de las palabras. Scritte luminose
Il viaggio è un’esperienza vitale di un legame fra il privato e il pubblico, un’odissea fuori e dentro di se. Un’avventura che porta alla trasformazione, al cambiamento.
Più concentrato sull’intimo è Chicco Margaroli con Abitare la carne, progetto per il quadrilatero della moda: una serie di caschi confezionati con vesciche di vitello rinominati dallo stesso artista “caschi della lungimiranza”.
Chi non teme di mostrare i propri lati nascosti è Pepita, una donna trentenne che con la sua ironia, quasi maniacale, accompagna fino al 30 di novembre tutti i passeggeri dei tram milanesi. E’ una sorta di affissione, nata dalle mani di Alessandra Iaia Filiberti.
Altra figura femminile, emblema della bellezza e della morte, è La bella addormentata di Mario Bottinelli Montandon. Un manifesto pubblicitario raffigurante il volto di Ilaria del Carretto di Jacopo della Quercia associato al testo latino del Requiem aeternam. Un’opera dai molteplici significati, ricca di rimandi storici. Basti guardare ai
Sul gioco linguistico è basato Etix la videoinstallazione di Deborah Hirsch nella Libreria Rizzoli in Galleria di Corso Vittorio Emanuele. Due volti maschili, al limite fra il reale e il virtuale, comunicano attraverso sinonimi. Si comincia dalla parola ethics per finire con no ethics, il suo opposto. E’ una lunga spirale di vocaboli frutto di profonde riflessioni. Infine nelle stazioni della metropolitana Duomo, Lanza, Amendola è collocato il Distributore dei sogni, l’opera di Carlo Steiner. Inserendo una banconota da dieci euro si potrà scegliere fra diversi oggetti: lingotti in alluminio a forma di farfalla, di fiocchi di neve, in un’escalation che va dal numero 10 al numero 1. I gadget hanno un significato allegorico. Simboleggiano le ansie, i desideri, le fantasie, il carrierismo e l’intramontabile speranza d’amore che c’è in ogni uomo.
Non è finita qui. Molti sono ancora gli artisti che partecipano a questa mostra. Sarà compito dello spettatore scovarli.
anna volpicelli
mostra vista il 28 ottobre 2003
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