Categorie: milano

fino al 19.V.2012 | Letizia Cariello | Milano, Galleria Riccardo Crespi

di - 26 Aprile 2012
Una dimensione surreale, quasi fiabesca, un mondo alla rovescia, leggero, sospeso, è quello presentato da Letizia Cariello (Ferrara, 1963) nella sua personale intitolata Zio Albert. Proprio quell’Albert Perrucca, il bizzarro e sghignazzante Zio Albert di Mary Poppins, che fluttua libero e spensierato nello spazio di una stanza, «che vola come un fantasma perché così mi pare», evocato dall’opera Cappotto Calendario.  Perché è allo “spazio” che l’artista rivolge la sua indagine; lo spazio come concetto astratto o come entità fisica che tutti occupano come superficie comune ma che tutti vivono anche soggettivamente.
Così anche il tempo vive e diventa spazio, venendo fisicamente intrappolato, mutato in calendari che affollano, scandiscono e ricorrono ossessivamente nelle opere dell’artista. Ossessione questa, di tradurre, decifrare, manipolare lo spazio, che è riscontrabile anche nei disegni: puliti, essenziali, secchi, che traducono una concezione spaziale, astratta ed illimitata, in immagini e in tracce lasciate su supporti fugaci come tovagliolini di carta.
Così, una semplice stanza apre le sue sei superfici alla volontà manipolatrice dell’artista che colloca, sopra una parete, un tavolo spettrale, privo di piano, e dalle dimensioni sproporzionate, e poi, sopra un’altra parete, tre sedie di vimini, Tea for 3, che paiono rincorrersi lungo la spoglia e nuda superficie bianca. Improvvisamente l’occhio trova, ed accompagna, la discesa di alcune corde rosse, fra loro intrecciate, che pendono dal soffitto sorreggendo un lampadario che sfiora il pavimento, illuminandolo fiocamente. Questo, cosparso da lenzuola colorate, pare sia stato trasformato da qualche bambino in un rifugio segreto dove, sono stati improvvisati, forse per gioco, alcuni lettini le cui superfici colorate portano e svelano le tracce di questo gioco fatto di disegni, calendari, progetti. In questo modo, improvvisamente ed inspiegabilmente, lo spazio ha preso vita, fluttuando vorticosamente, e pare essere accompagnato da una voce che canta: «mi vien da sghignazzar, che posso far eh, eh ,eh, se il mondo mi fa sbellicar».
erica bertoni
mostra visitata il 14 aprile 2012
dal 14 aprile al 19 maggio 2012
Letizia Cariello – Zio Albert
Galleria Riccardo Crespi
Via Giacomo Mellerio 1 (20123) Milano
Info: +39 0289072491 – info@riccardocrespi.com – www.riccardocrespi.com

Articoli recenti

  • AttualitĂ 

Un anno di arte e cultura: le notizie che hanno segnato il 2025

Ripercorriamo insieme l'anno 2025 attraverso i fatti piĂą significativi. Tra nomine, riforme, mostre, proteste e dinamiche internazionali che hanno inciso…

23 Dicembre 2025 13:00
  • Mostre

45 opere per attraversare gli snodi della storia dell’arte, da Signorelli a Burri

Le svolte della storia dell'arte, dal Trecento ai giorni nostri, attraverso 45 opere selezionate dalla collezione della Fondazione Carit: la…

23 Dicembre 2025 12:30
  • Musei

Quattro artiste per il 2026 del MACTE di Termoli: le mostre in programma

Zehra DoÄźan, Silvia Mariotti, Ingrid Hora ed Elisa Giardina Papa sono le quattro artiste che animeranno la programmazione 2026 del…

23 Dicembre 2025 11:30
  • Street Art

Due nuovi murales di Banksy appaiono a Londra, a pochi giorni dal Natale

Il terzo intervento di Banksy del 2025 appare vicino a Centre Point, simbolo delle contraddizioni londinesi: un’opera doppia che l’artista…

23 Dicembre 2025 10:52
  • Musei

Dib Bangkok: ha aperto il primo super museo d’arte contemporanea della Tailandia

Con Dib Bangkok la Tailandia inaugura il suo primo museo internazionale d’arte contemporanea: la mostra inaugurale presenta le opere della…

23 Dicembre 2025 9:30
  • Mercato

Il Winter Egg e gli altri Fabergè da record passati all’asta nel 2025

L'esemplare imperiale da 22,9 milioni di sterline, ma anche i tesori appartenuti a Kathryn e Bing Crosby e una slitta…

23 Dicembre 2025 9:00