Il Cavaliere Azzurro, avventura culturale straordinariamente moderna, fu fondato a Monaco di Baviera nel 1911 da Wassily Kandinsky e Franz Marc. Non ebbe un manifesto programmatico, non enunciò canoni stilistici. Fu il tentativo di riunire artisti molto diversi tra loro attorno ad un comune ideale estetico: la convinzione che compito dell’arte sia rivelare l’essenza spirituale della realtà. Ogni artista rimase libero di rappresentare i contenuti spirituali con il proprio stile, muovendosi tra ‘grande astrazione’ e ‘grande realismo’.
L’attività del Blaue Reiter si concentra in tre anni, dal 1911 al 1914, due mostre e la pubblicazione dell’omonimo Almanacco, sorta di ‘opera d
Il percorso espositivo, suddiviso in tre sezioni, dà voce a tutti i protagonisti Kandinsky, Marc, Macke, la Munter e la von Werefkin, Delaunay, Klee e molti altri. Si apre con gli anni 1908-1910 che precedono la nascita del Blaue Reiter e termina con una panoramica sui dipinti realizzati negli anni ’10-’14. Una delle sezioni è interamente dedicata alla grafica, che ebbe grande rilievo per l’attività del gruppo.
Tutte le sezioni si ispirano ad un duplice filo conduttore: la forte propensione alla riflessione teorica e la ‘polifonia stilistica’. Così, per la grafica, accanto alle scomposizioni cubiste di Picasso sono esposte le visioni fantastiche di Kubin e i disegni di Klee, le figure spigolose di Kirchner, le armonie di forme di Kandinsky.
Kandinsky trova nel colore il mezzo con il quale avvicinarsi alla dimensione spirituale che si cela dietro l’apparenza. Dai paesaggi dipinti a Murnau con pennellate larghe, un’accentuata bidimensionalità delle immagini e l’uso non naturalistico del colore, giunge a combinare liberamente forme e colori, che, come un insieme di note musicali, possono raggiungere l’anima dello spettatore. Si osservino Studio Autunnale a Oberau, Autunno in Baviera, ancora figurativi, dove le ombre degli alberi sul selciato sono chiazze di colore puro blu, verde, azzurro. Poi il colore, protagonista dei suoi primi lavori astratti che descrivono il conflitto tra spirito e materia (Macchia nera) o la fresca immediatezza di un paesaggio (Paesaggio con pioggia).
Gli esordi di Marc e Macke (nella prima sezione della mostra) sono all’insegna dello studio dell’arte francese più attuale, i Fauves, Matisse
Lo scoppio della prima guerra mondiale dissolse il Cavaliere Azzurro, che rimase un’esperienza fondamentale dell’estetica moderna, il primo tentativo coerente di dimostrare che ciò che “dà all’arte vitalità e potere di suggestione non è un principio di composizione o un ideale di perfezione, ma la diretta espressione del sentimento” (Read).
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Il sito della mostra
antonella bicci
visitata il 17 ottobre 2003
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