Categorie: milano

fino al 21.X.2009 | Regina José Galindo | Milano, Prometeo Gallery

di - 1 Ottobre 2009
Il potere logora chi non ce l’ha”, professava il Divo Giulio
Andreotti citando Talleyrand, in tempi già sospetti. Questo vecchio adagio, mai
démodé, sembra
fungere da filo conduttore anche dell’ultima personale di Regina José
Galindo
(Città
del Guatemala, 1974), intitolata per l’appunto Juegos de Poder.
Tuttavia, il logorìo di cui rende conto l’artista
guatemalteca è molto lontano da quello descritto dall’anziano senatore
italiano. Non si tratta, infatti, né di bramosia né d’invidia: qui si parla d’impotenza,
costrizione, sudditanza psicologica. Sensazioni che in alcuni Paesi del sud del
mondo forse toccano il proprio apice, ma che trovano terreno fertile anche in Occidente,
nella vita quotidiana, attraverso sofisticate e un po’ sadiche forme di
manipolazione e controllo, non prima né ultima la televisione.
E sembra, più che altro, che di queste voglia parlare
l’artista, attraverso un percorso espositivo composto da un mezzobusto, dal report
su carta di una performance (America’s Family Prison) inscenata dall’intera famiglia
Galindo in una cella negli Stati Uniti abitata per ventiquattro ore, e, in larga parte, da video.

Piatto forte è, senz’altro, l’opera che titola la mostra.
L’artista si fa riprendere mentre un ipnotizzatore la riduce alla sua volontà,
ordinandole di eseguire una serie di azioni mortificanti. Forse il tormentone
recitato da questi, che non lesina di evidenziare la propria supremazia,
risulta talvolta un po’ didascalico, ma la relazione inscenata fra vittima e
carnefice è veritiera e psicologicamente complessa, tale da indurre lo
spettatore a un’angosciata, impotente partecipazione.
Meno sofferto, anzi animato da una certa dose d’ironia è Let’s
Rodeo
. L’artista,
a cavallo di un toro meccanico, si cimenta nella disperata impresa di domarlo.
Nel lasso di un flusso temporale senza fine, all’ammaestratrice non è dato di
ammansire né al toro di disarcionare, mentre il “potere” si fa beffe
di entrambi.

Un certo riflessivo sarcasmo accompagna Busto. Invitata a partecipare alla Biennale
de L’Havana, Galindo invia un proprio autoritratto in marmo. La sostituzione a
mezzo di simulacro del corpo dell’artista, supporto privilegiato di messaggi
per lo più politici, sconfessa inevitabilmente la necessità della sua presenza
in un contesto che le appare, almeno attualmente, irrimediabilmente
contaminato. L’effige, ritratta con sguardo severo, che non lascia trasparire
alcuna indulgenza, funge da monito.
Non si tratta di una tregua, ma di un volontario
allontanamento. L’utilizzo delle pratiche della scultura classica si rifà a
codici di potere dalla radice ben più antica e profonda. L’arte non si può
sostituire alla storia, ma pretende di farne parte. L’assenza è, quindi, solo
momentanea.

articoli correlati
La mostra da Ida
Pisani nel 2006

santa nastro
mostra visitata il 17 settembre 2009


dal 18 settembre al 21 ottobre
Regina José Galindo –
Juegos de poder
Prometeogallery
Via Ventura, 3 (zona Ventura) – 20134 Milano
Orario: da martedì a sabato ore 11-14 e 15-19
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0226924450; info@prometeogallery.com;
www.prometeogallery.com

[exibart]


Articoli recenti

  • Mostre

Nel monocromo di Giulio Turcato ci sono tutti i momenti di svolta del Novecento

Alla Fondazione Giuliani di Roma, una mostra dedicata a Giulio Turcato ripercorre la sua ricerca sul colore: per il grande…

26 Dicembre 2025 9:30
  • Arte contemporanea

Iconografia di un Santo, Stefano. Le feste proseguono, auguri!

Sul calendario oggi è un giorno rosso. Dunque, festivo. L’origine non è molto lontana, risale al 1947 e fu introdotto…

26 Dicembre 2025 0:02
  • Arte contemporanea

La plastica riciclata può diventare arte? Le sperimentazioni di 10 artisti emergenti

Alla Triennale Milano, la quarta edizione di Arte Circolare esplora il riciclo come idea, gesto e sguardo sul presente. La…

25 Dicembre 2025 17:00
  • Musei

10 grandi musei che hanno aperto nel 2025 in tutto il mondo

Dal Medio Oriente all’Europa, dall’Asia all’Italia, il 2025 è stato un anno chiave per l’apertura (e la riapertura) di grandi…

25 Dicembre 2025 15:30
  • Arte contemporanea

Uno studio di artisti reinterpreta l’ex spazio industriale di cap napoli est

L’ex capannone industriale trasformato in contesto d’arte contemporanea: cap napoli est continua il suo programma e invita uno studio di…

25 Dicembre 2025 13:30
  • Musei

L’archistar Lina Ghotmeh guida l’ampliamento dell’Arab Museum di Doha

Ancora un prestigioso incarico nell’area del Golfo per Lina Ghotmeh: l’architetta libanese si occuperà dell’ambizioso ampliamento del Mathaf Arab Museum…

25 Dicembre 2025 11:30