Categorie: milano

fino al 21.XII.2007 | Andrzej Dragan | Milano, Spazio Luigi Salvioli

di - 16 Novembre 2007
I ritratti fotografici sono una parte importante della nostra vita. Su fototessere nei documenti, sulla copertine dei giornali o con le foto segnaletiche vengono impresse delle identità, e non soltanto delle immagini. Attraverso di esse, la fiducia nell’oggettività della fotografia nutre la curiosità dei nostri sguardi, alla ricerca delle anime di chi vi è immortalato. Così rimaniamo assorti di fronte a un volto fotografato, cercando di penetrarne emozioni o pensieri, e forse decifrarne i segni scavati dal tempo, immaginandone la personalità. Ma è un tentativo destinato a fallire, perché le apparenze ingannano o, meglio, come recita un vecchio proverbio portoghese, “chi guarda un volto, non vede il cuore”.
Le fotografie di Andrzej Dragan (Rocznik, Polonia, 1978) sono un esercizio di metodo che sembra aver assunto a emblema la saggezza di questo detto popolare. I suoi scatti non catturano un momento, un’emozione o un pensiero; sono soltanto un espediente, un primo passo per la rielaborazione. Non si tratta di trattenere bressonianamente il respiro, ma di fissare semplicemente un punto di partenza su cui lavorare in seguito, più o meno a lungo. Ricercatore in fisica quantistica, compositore, fotografo che detesta fotografare, Dragan ha inventato uno stile particolare, tanto da meritare un nome, effetto Dragan, e svariati tentativi d’imitazione. Il giovane artista polacco utilizza la fotografia come un metodo sperimentale per rendere evidente la falsificabilità della realtà e le menzogne delle immagini. Una delle fotografia più emblematiche è Allegory on the Thruth, in cui è raffigurato un Cristo con il corpo coperto di piaghe. L’espressione del suo volto non ha nessuna traccia dell’iconografia tradizionale, il suo sguardo è insolente e ferino. Mentre indica agli scettici di toccare con mano la realtà delle sue ferite, tutto di quell’immagine dice della sua falsità. Ma, osserva l’artista, nemmeno quest’affermazione è vera: c’è un’unica autentica piccola cicatrice sul corpo del modello, “un fievole riflesso di una storia vera del passato nascosta nella finzione”. Le sue immagini sfruttano la fiducia nella veridicità della fotografia per costruire ritratti in cui vero e falso si confondono, portando gli spettatori al paradosso. Come avviene di fronte a Marta, che raffigura una modella anoressica, un ritratto generalmente ritenuto il meno verosimile, il più artefatto, mentre in realtà è l’unico su cui quasi non c’è stata rielaborazione.
Le fotografie di Dragan non aspirano a dire qualcosa dei loro soggetti. Al contrario, ne tacciono, oltrepassando l’artificialità della posa attraverso la rielaborazione dei dettagli. Particolari di scatti diversi di uno stesso soggetto si ricompongono in un unico ritratto. I tratti del volto sono evidenziati e amplificati fino all’esasperazione, le rughe si fanno più profonde, gli occhi più sgranati, le vene affiorano in superficie e la pelle si tinge di colori più scuri e innaturali. Sono immagini cariche di particolarità che suscitano repulsione e attrazione, come le sculture giganti di Ron Mueck, ma svuotate da una loro interiorità appaiono più enigmatiche e inquietanti. I suoi ritratti sembrano uscire dai racconti di Lovercraft o E.T.A. Hoffmann. Avvolti in un’atmosfera carica di mistero e angoscia, dalle tinte macabre e mortifere. Raffigurano protagonisti di un incubo da cui non ci siamo ancora svegliati. Come figli di una mezzanotte di tombe scoperchiate. E noi, piuttosto che scappare, rimaniamo immobili a osservarli.

articoli correlati
I giganti di Ron Mueck

stefano mazzoni
mostra visitata il 27 settembre 2007


dal 20 settembre al 21 dicembre 2007
Andrzej Dragan – Allegories & Macabresques
a cura di Paola Bonini
Spazio Luigi Salvioli
Via Eustachi, 2 (zona Porta Venezia) – 20129 Milano
Orario: da martedì a venerdì ore 15–19
Ingresso libero
Catalogo a cura di Paola Bonini, 10 €
Info: tel. +39 0229537298; fax +39 0229537298; info@associazioneoltrelamoda.com; www.salvioli.com

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

Cani-robot e opere oversize: dentro le due anomalie di Art Basel Miami Beach

Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…

6 Dicembre 2025 10:18