La città contemporanea, sempre più simile ad una mappa piena di segni, ma priva di punti cardinali, contiene ancora alcuni luoghi fortemente simbolici: a Milano è il caso di Corso Buenos Aires, simbolo negativo dello snaturamento di un luogo una volta sede di passeggiate, oggi assediato dalle automobili.
Marcello Maloberti (Codogno, Lodi, 1966) ha creato un’oasi per un giorno: nella serie di tendoni dei venditori ambulanti posta sul marciapiede ha inserito un suo tendone, da cui pendevano una miriade di specchi, del tipo che si usa per provare gli occhiali da sole sulle bancarelle. Questo tendone era l’albero di una sorta di oasi creata dall’artista e gli specchi i frutti.
Maloberti ha presenziato per tutta la giornata presso il proprio “albero”, rilevando con curiosità le reazioni dei passanti, dalla persona anziana che ha chiesto se gli specchi erano in vendita all’appassionato d’arte comunque sorpreso dall’operazione, fino al bambino che scorrazzava fra la selva di specchietti senza chiedersi di cosa si trattasse.
Quest’opera durata un giorno è stata preludio e parte integrante della mostra presso la galleria Cortese. Tutti gli spazi sono stati ricoperti dall’artista con piccoli pezzi di nastro adesivo bianco, leggermente arricciati: l’effetto -piuttosto straordinario pensando alla povertà del mezzo utilizzato- è quello di una distesa innevata, o quant’altro vi si voglia vedere. Comunque un effetto che possiede una magia simbolica e una luminosità concreta dovuta ai riflessi del bianco che interagisce con la luce.
L’installazione costruisce un vero e proprio paesaggio, la cui verosimiglianza è incrementata dal fatto che si possa camminare solo nei pochi spazi lasciati liberi e che a un certo punto ci si debba fermare a guardare da lontano la distesa di nastro adesivo, come trovandosi alla fine di un sentiero interrotto.
Sebbene l’artista dichiari che si tratta di “opere sull’impermanenza”, e sebbene ci si trovi indubbiamente davanti ad opere semi-concettuali che riflettono sul fare artistico, entrambe le installazioni risultano piuttosto giocose e rasserenanti: un intervallo sia per l’appassionato d’arte sia per il cittadino-passante.
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