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Fino al 28.II.2015 | Street Art – Pirelli Annual Report | Hangar Bicocca, Milano

di - 25 Febbraio 2015
Street Art all’Hangar Bicocca era da un pezzo che non se ne vedeva. Lo ha ricordato il Presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, presentando insieme ad Achille Bonito Oliva e Christian Omodeo un progetto molto particolare: il report annuale 2014 della holding del pneumatico.
Che c’entra con l’arte? Per chi non lo sapesse sono alcuni anni, dal 2010, che Pirelli chiede di raccontare il proprio bilancio agli artisti, prima delle lettere – da Hanif Kureishi a Guillermo Martinez – e oggi invece virando sulla bomboletta per un motivo particolare: la strada visto come elemento comune tra il brand e l’arte dei graffiti.
L’appuntamento è sotto una ziggurat, dopo l’ingresso firmato da Céline Condorelli, e non è una forma scelta a caso: «una triangolazione di tre culture diverse, che in men che non si dica sono riuscite a parlarsi, una volta insieme», spiega Omodeo – curatore del progetto – che usa un esempio storico per raccontare i linguaggi di Christian Krämer aka DOME, tedesco di Karlsruhe, classe 1975 e definito uno dei migliori artisti dello stencil, Alexey Luka, russo nato nel 1983 che porta all’Hangar un’installazione più che un graffito, un grande dipinto dal taglio geometrico e tridimensionale, e Marina Zumi, nata come stilista e una delle poche donne writer sulla scena artistica di San Paolo, in Brasile.
Tre risultati diversissimi, tre stili stridenti, geograficamente scelti perché provenienti da Paesi importanti nella vita e nei rapporti commerciali dell’azienda Pirelli, che raccontano appunto di quel “luogo-in-comune”.
Un ambiente fondamentale per entrambe le parti che, ricorda Bonito Oliva, «Hanno vissuto dello stesso nomadismo», facendo incontrare – appunto – differenze linguistiche e geografie, spezzando barriere.

In fin dei conti questo “Annual Report” potrebbe essere considerato a tutti gli effetti un omaggio alla ruota, visto che in ogni opera è stato inserito l’elemento vivo, oggettuale, che sia un copertone o una raggiera, a ricordarci ancora quanto questo elemento “tondo e nero”, come lo definisce Tronchetti Provera, abbia dentro di sé il mistero atavico della scoperta che ha cambiato, con altre intuizioni, la vita dell’uomo. E che tutt’ora, su questi elementi “basici” si svolge la ricerca, anche dell’arte.
C’è in effetti, oltre alla tecnologia, ancora la pittura alla base di tutto, quella pratica nata guarda caso con le incisioni (i graffiti) delle caverne di Lascaux, con il mito dell’ombra, e che non ha perso fascino ma anche anzi, rapportata al linguaggio ibrido che oggi riusciamo a parlare, riesce ancora a sorprendere.
«La Street Art è una piattaforma culturale di una comunità che dialoga in tempo reale, e che potenzia il suo rapporto di scambio», ricorda Omodeo, che spiega le differenze tra quello che può essere un “movimento” e questa pratica che invece è lingua condivisa e che possiede il privilegio di contenere in sé gli stessi codici identificativi da un capo all’altro del mondo, dal Brasile alla Germania alla Russia, appunto, e che più che creare “site” è in grado di formare “community specific”.
E allora i luoghi comunitari diventano narrazione, l’aderenza alla strada si fa poetica, la ricerca in studio e il riversamento della propria cultura sui muri delle città un atto identitario, oltre che politico, e la Street Art – oggi più che mai lontana da una metropoli come Milano – ha un nuovo volto da queste parti, iscritto in quella che è stata definita una “cultura politecnica”. E prolifica.
Nota di servizio. Per i cultori dei social network tutti i visitatori potranno condividere le immagini delle opere all’Hangar con l’hashtag #TakePArt: gli scatti migliori saranno ripostati dai canali ufficiali di Pirelli.
Matteo Bergamini
Dal 26 al 28 febbraio 2015
Street Art – Pirelli Annual Report
Hangar Bicocca
via Chiese 2
20126 Milano
Info: www.hangarbiccoca.com

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