Categorie: milano

fino al 30.X.2008 | MP&MP Rosado | Milano, Federico Luger

di - 16 Ottobre 2008
Nel maggio del 2008 ricevono il premio Arco della Comunidad de Madrid. Nello stesso mese, Demetrio Paparoni li inserisce, con l’installazione Han dormido mucho tiempo en el bosque, nella sezione dedicata al quijotismo trágico della grande mostra sull’arte spagnola a Palermo. Mentre le acquisizioni museali continuano a moltiplicarsi. Momento d’oro per Miguel Pablo e Manuel Pedro Rosado (San Fernando, 1971), che tornano a Milano con le idee molto chiare e la loro personale visione – ironica e amara – sul fallimento umano e sulla rivincita naturale. Un linguaggio ormai collaudato, che prende corpo ogni volta in soluzioni formali differenti.
Per la loro prima personale in Italia, i gemelli spagnoli aggiornano il lavoro dell’ultima esposizione madrilena: una meditazione sul complesso e delicato rapporto tra l’uomo e quella “versione consumistica del mondo” a cui è stata ridotta la natura. I Rosado prendono partito per l’inversione dei rapporti di forza tra i due domini, auspicando uno sconfinamento vicendevole dell’uno nell’altro, in grado di testimoniare l’ingannevole dualità del reale.
Con una certa attitudine scenografica, l’installazione proposta in De Profundis ricrea un’enorme radice scura in terracotta che attraversa lo spazio, fuoriuscendo dalle pareti ed entrando nelle colonne in muratura. Nel corpo della radice si distinguono sedie, libri, scarpe e monete, tutte irretite dal magnetismo della “radicazione”.

Nel suo percorso di fagocitazione, l’enorme tubero ingloba, infatti, oggetti attraverso i quali è possibile ricostruire la storia di un assente, di un uomo passato, scomparso e insieme atemporale e simbolico. La contorsione della radice attorno agli indizi umani e agli emblemi culturali sembra proteggerli, recuperarli e allo stesso tempo soffocarli. Come nella condizione gemellare degli autori: un’interiorità condivisa e un’in-dividualità che esprime lo stato paradossale di “essere due” in un’unica apparenza.
In un angolo della galleria riposano dei rami spezzati, sempre riprodotti in terracotta, consunti da un’immaginaria corrosione salina e fermati in uno stato di apatia meditativa. In questa paludosa situazione di addormentamento, anche le radici dei Rosado sembrano residuali: occupano lo spazio ma non lo possiedono, ne sono isolate, come da un sentimento malinconico che rafforza la condizione transitoria del mortale organico. Mentre la resa realistica, estremamente aderente, delle sculture fitoformi rivela un altro livello d’indistinzione, ovvero l’impossibilità delle nostre abitudini a sciogliere l’ambiguità tra realtà e arte.

La riflessione esistenziale sull’identità si accoppia, in un gioco chiasmatico di rimandi e riflessi, con l’incedere mimetico ed entropico dei collage. L’input del lavoro è sempre un supporto fotografico su cui i Rosado intervengono con la redistribuzione di masse e proporzioni dello spazio ambientale. Il taglio del collage e il taglio fotografico confluiscono in un unico inganno percettivo dal forte profilo pittorico, che infittisce la stratificazione e la condensazione di naturale e fittizio.

articoli correlati
I Rosado alla Fiera di Roma

simone frangi
mostra visitata il 18 settembre 2008


dal 18 settembre al 30 ottobre 2008
MP&MP Rosado – De Profundis
Federico Luger Gallery
Via Domodossola, 17 (zona corso Sempione) – 20145 Milano
Orario: da martedì a venerdì ore 15.30-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0267391341; mob. +39 3494138318; fax +39 0248013785; info@federicolugergallery.com; www.federicolugergallery.com

[exibart]

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

Ucraina è Ucraina: l’intervista a Svitlana Tereshchenko

Da oggi, e fino al 31 maggio, il Circolo Filologico Milanese e Associazione Boristene presentano, nella prestigiosa sede della sala…

27 Maggio 2024 0:02
  • Architettura

«Accogliamo la complessità dell’architettura»: intervista a Sou Fujimoto

Per l’architetto giapponese la città è un organismo capace di raccogliere la coesistenza delle diversità. Ci ha raccontato la sua…

26 Maggio 2024 19:32
  • Arte contemporanea

Sculptures, Daniel Pontoreau si racconta da Berthet-Aittouarès

Un selezionato corpus di opere che riassumono una carriera più che trentennale. Ne abbiamo parlato con l'artista, in occasione della…

26 Maggio 2024 19:28
  • Arte contemporanea

Disobedience Archive: l’archivio della disobbedienza raccontato dal suo fondatore Marco Scotini

Curatore e critico d’arte, Marco Scotini è protagonista della mostra centrale della 60. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia curata da…

26 Maggio 2024 19:08
  • Mostre

Oltre il Sé Visibile: un viaggio emotivo e concettuale nell’intimità dell’arte contemporanea italiana

Fino al 2 giugno 2024 Palazzo Sarcinelli a Conegliano ospita la mostra “Oltre il Sé Visibile” a cura di Simone…

26 Maggio 2024 12:00
  • Mostre

Alessio Deli, fragilità del tempo: la mostra al Museo dell’Arte Classica di Roma

Al Museo dell'Arte Classica dell'Università La Sapienza di Roma va in scena la mostra personale di Alessio Deli: sculture sulla…

26 Maggio 2024 10:02