Non esiste una logica normativa
(continua) che stabilisca tutti i possibili gradi di qualità estetica, ma
emerge in questo caso un tipo di logica classificatoria discontinua, che
determina posizioni di appartenenza o di esclusione alla rassegna In Full
Bloom.
Quello che serve in questa
occasione, nei giorni cioè della celebrazione dei quindici anni di attività
della galleria Cortese, è un giudizio da osservatore più che un giudizio da valutatore
o, addirittura,
da prescrittore; viste le infinite prospettive sul modo di considerare le
scelte allestitive e artistiche dei diversi progetti avvicendatisi negli spazi
di via Stradella (e non solo) in questi anni.
Il problema della bellezza qui, in
questo contesto, gioca un ruolo minore, lasciando spazio a domande
sull’integrità e a quesiti di tipo ontologico sulla natura di ciò che è
esposto. Da Kaleidoscope alle sale di Brown Project sono state fatte emergere domande
etiche sul valore delle azioni messe in atto, affidando un valore alla
diacronicità del tempo, presente in ciascuna delle opere dei venti artisti
selezionati. Per loro non esistono paradigmi di normalità né sentimenti del
banale. Non essendo presente una classificazione in generi, all’interno di In
Full Bloom è
possibile vedere pluralismo e coesistenza, clima esclusivo e tollerante, che,
producendo formule eterogenee, certifica l’evoluzione delle opere senza
provocare alcun conflitto, mettendo invece in moto differenti livelli di pura
osservazione estetica.
Dalle fiabe di Mathilde Rosier alle donne di Sophie Calle, dai frammenti di Margherita
Moscardini fino
allo studio e alle opere di Luigi Presicce, In Full Bloom evoca lo spirito flâneur,
terribile e trasognato, dei mangiatori di loto; popolazione re-inventata nelle
pagine del quinto capitolo dell’Ulisse di James Joyce. Il capitolo dei Lotofagi è stato
profuso da In Full Bloom per far agio su concetti quali la temporanea cancellazione del
passato e la pesantezza della storia, personale e collettiva; inoltre il
capitolo della saga di Leopold Bloom è dedicato alla pelle, intesa come
involucro dei nostri corpi, come membrana e come superficie che attornia le
cose e i luoghi.
I tre spazi espositivi sembrano
dialogare su questo tema stravolgendolo (si vedano le sovrapposizioni di Meris
Angioletti),
determinando cioè un’unità visiva non tanto grazie alla compostezza
dell’allestimento (definibile laboratorio estetico) quanto piuttosto alla
consistenza delle opere scelte (vedi le insolite sculture i legno di Michael
Fliri). Molto apprezzabili,
infine, sono le monocromie visive di Rossella Biscotti, gli omaggi a-percettivi alla
diva Monroe di Barbara Bloom e le ripetizioni visivo-sequenziali dell’artista e
fotografa americana Zoe Leonard, autrice maggiormente presente in questa rassegna.
In fondo, dunque, In Full Bloom resta un progetto espositivo che
supera lo spazio fisico e metaforico della galleria per ripercorrerne il
passato senza mostrare età, ma sviluppando come una mostra autonoma le
caratteristiche di artisti italiani e stranieri, appartenenti a generazioni
diverse.
articoli correlati
L’ultima
mostra in galleria
ginevra bria
mostra visitata il 12 maggio 2010
dal 12 maggio al 30 luglio 2010
In
Full Bloom
Galleria Raffaella Cortese
Via
Stradella, 7 (zona piazza Lima) – 20129 Milano
Orario: da
martedì a sabato ore 15-19.30 o su appuntamento
Ingresso
libero
Info: tel. +39
022043555; fax +39 0229533590; rcortgal@tiscali.it; www.galleriaraffaellacortese.com
Brown project
space
Via Eustachi, 3 – 20129 Milano
Orario: da martedì
a sabato ore 15-19.30 su appuntamento
Ingresso libero
Info: mob. +39 3206844091; tobebrown@gmail.com
Kaleidoscope
Via Masera, 10 –
20129 Milano
Orario: da lunedì a
sabato ore 11-13 e 14-19 (fino al 5 giugno)
Ingresso libero
Info: tel. +39
0236535563; info@thekaleidoscope.eu
Warren Oliver
Davis Sartoria
Via Stradella, 13 –
20129 Milano
Orario: da lunedì a
venerdì ore 10-19 o su appuntamento
Ingresso libero
Info: +39
0276319114; warrendavis66@hotmail.com
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