Il 3 giugno 1903 si inaugurava in corso Venezia Palazzo Castiglioni, edificio-simbolo dell’architettura liberty milanese, progettato dall’architetto Giuseppe Sommaruga per simboleggiare la posizione sociale e la solidità economica della famiglia Sommaruga. L’inizio del XX secolo è per Milano un momento di grande crescita economica e culturale e lo stile liberty diviene l’immagine stessa della nuova borghesia imprenditoriale della città, desiderosa di allontanarsi dalle ridondanze dei revivals eclettici ottocenteschi appartenenti ad un mondo aristocratico ormai decadente.
La mostra intende testimoniare l’intensa creatività di architetti, artigiani, grafici e artisti, che hanno lavorato a Milano tra gli ultimi anni dell’800 e la prima guerra mondiale. Un
Il percorso espositivo si apre con una serie di vetrate, dipinti e disegni tra cui emergono le vetrate floreali di Giovanni Feltrami ed il bellissimo Trittico del sole di Gaetano Previati. Una sezione dedicata alla grafica pubblicitaria raccoglie manifesti di propaganda tra cui la storica locandina per “Bitter Campari” del 1904. La sezione di architettura è resa significativa dai disegni originali relativi ad alcuni dei più significativi edifici liberty milanesi come la Casa Galimberti di G.B. Bossi di via Malpighi o la palazzina Faccanoni di Sommaruga in via
La mostra, ricca di suggestioni, apparati didattici e oggetti rappresentativi della “belle époque” milanese, è resa ancora più completa da una serie di iniziative “a latere” come le visite guidate per i quartieri liberty di Milano, spesso dimenticati.
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