Categorie: Mostre

Al Museo del Cinema di Torino, la storia del viso, da Leonardo agli Emoji

di - 16 Settembre 2019

I tratti del viso variano di persona in persona e anche di etnia in etnia. Tra soma, psiche e comportamento probabilmente ci sono diversi legami ma anche molti stereotipi. E se è vero che la fisiognomica può raccontare da dove veniamo, la direzione verso cui stiamo andando dipende solo da noi. “#FacceEmozioni 1500-2020: dalla fisiognomica agli emoji” è una mostra particolarmente adatta per il Museo del Cinema di Torino, l’unica istituzione museale ad avere una collezione di fisiognomica, della quale è stato individuato il potenziale per organizzare un progetto espositivo a partire dal legame tra le arti e il cinema.

L’esposizione, curata da Donata Pesenti Campagnoni e Simone Arcagni, risulta come una pregevole prova di stile nell’allestimento, che porta il visitatore a essere inglobato in una struttura elicoidale, per un percorso multimediale e immersivo, composto da 180 opere, tra 82 riproduzioni fotografiche, 55 pezzi originali, come elmi e volumi del ‘500, 43 tavole tratte dalla collezione di fisiognomica del Museo, 42 montaggi, 4 app e 8 installazioni. Sul volto della Mole, all’interno della cupola, vengono proiettati i primi piani delle grandi icone della storia del cinema ma la mostra parla di noi, del nostro viso e di come la fisiognomica abbia cercato di definire i caratteri morali e contaminato in più aspetti arte, scienza, tecnologia e comunicazione, dallo studio dei volti del Re Sole di Le Brun, agli emoji di WhatsApp.

Il percorso di #FacceEmozioni al Museo del Cinema parte da un approfondimento sulle grandi personalità che hanno affrontato questa materia, come Aristotele, Leonardo da Vinci, Giovanni Battista Della Porta, Charles Le Brun, Johann Caspar Lavater, Charles Darwin e Cesare Lombroso, anche attraverso i testi e le opere provenienti dalla collezione di Maria Adriana Prolo. Dal 25 settembre, nel piano dedicato all’archeologia del cinema, si aprirà una sezione specifica dedicata a Cesare Lombroso e al suo pensiero, intitolata I 10000 volti di Lombroso, con fotografie appartenenti all’Archivio del Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso dell’Università di Torino.

Paolo Cirio, Exposed, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Inoltre, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, fino al 29 settembre, “Exposed”, mostra personale di Paolo Cirio, in cui l’artista indaga le strutture di potere che caratterizzano la nostra epoca e che popolano i media più fruiti, come i social network. Per rivelare i meccanismi più o meno nascosti e spesso ignorati tramite i quali ognuno di noi viene controllato, studiato, catalogato.

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