Si é inaugurata presso la Galleria Il Ponte di Firenze la personale dedicata a Guy Massaux, artista belga di cui vengono esposte opere realizzate dal 1987 al 1999.
Allo stesso artista appartengono i lavori presentati presso la galleria Secci di Milano, che ha raccolto la produzione artistica successiva di Massaux realizzata tra il 2004 e il 2013. Le opere che la galleria fiorentina decide si esporre sono state realizzate durante i frequenti soggiorni dell’artista a Volterra, in Toscana, e comprendono disegni a carboncino di grande formato (1987), un collage inchiostro di china e acrilico (1989), grandi carte su tela (1994), disegni su lucido (1995-1997), cassette-oggetti-quadri in alluminio e vernice colorata (1999).
Stephen Melville ci dà una definizione interessante del lavoro di Massaux, che studia presso l’Accademia Reale di Belle Arti di Bruxelles dal 1977 al 1981 e che perfeziona e studia l’arte del disegno per tutto il corso degli anni ’80 del Novecento. Melville sottolinea che l’opera di Massaux – nei materiali, nelle procedure, nella sistematicità e nell’aspetto generale – sembra collocarsi nell’orbita di un minimalismo che si muove verso il concettuale in modo simile a quello di Sol Lewitt. Tuttavia, c’è qualcosa nelle sue produzioni che é meno visibile ad occhio nudo e che risalta piuttosto il ruolo che il disegno riveste per l’artista. Difatti, Melville sottolinea la natura sperimentale ed analitica che caratterizza i lavori di Massaux, il quale viene coinvolto lungo tutto il corso della sua carriera nel programma di disegno altamente teorico della scuola di Belle Arti di Bruxelles, offrendoci quindi una chiave di lettura originale che interpreta la sua pittura come un’esplorazione della forma e della materia. In particolare, questa linea di lavoro si collega ai primi lavori di Buren, Mosset, Parmentier e Toroni e alla pittura di François Rouan, Martin Barre e, più recentemente, Christian Bonnefoi – che includono la pittura, e più implicitamente il disegno, come un’indagine esplorativa sostenuta delle sue condizioni pienamente materiali.
Guy Massaux vive e lavora tra il Belgio (Bruxelles) e l’Italia (Volterra). E’ pittore, regista, produttore, curatore, Professore all’Accademia Reale Di Belle Arti di Bruxelles, dove nel 1998 ha creato e tuttora dirige l’atelier d’arte nello spazio pubblico – AEsP. Dopo aver dedicato il suo lavoro di artista principalmente alla pittura, orienta la sua ricerca verso l’immagine in movimento, attraverso la scrittura cinematografica, in particolare attraverso dispositivi di videoinstallazione. Ha diretto diversi cortometraggi, Il Rifugio (2015), La Selva Oscura (2018), B o la Vita Nuova (2021) e CANTI-Trilogia video/film in post-produzione, in uscita nel corso del 2023.
Tra le principali retrospettive dedicate alle opere dell’artista annoveriamo: Guy Massaux, Art 18’87, Christine Colmant Art Gallery, Bale (CH); 1989, Galerie d’Art Actuel, Liegi; 1990, Le Dessin, Fondazione per l’arte contemporanea, Bruxelles; 1991, Ouvrons les ateliers, Atelier St Anne, Bruxelles; 1992, Galerie Patrick De Brock, Anversa; Galerie Rodolphe Janssen, Bruxelles; 1993, Accademia di Belle Arti di Tolosa; 1994, Galerie Rodolphe Janssen, Bruxelles; e molte altre.
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