Con Audace Resa: Cantieri Montelupo a Flashback Habitat, Torino. Antonio Jordan
Il borgo di Montelupo, noto soprattutto durante il Rinascimento per la produzione della maiolica, è ancora oggi un centro attivo e prospero di artigiani dediti alla lavorazione e al commercio della ceramica. Grazie al sostegno del bando Toscanaincontemporanea, la fondazione Museo Montelupo di Montelupo Fiorentino (FI) offre dal 2021 un progetto di residenze dedicate ad artisti che non abbiano mai lavorato questo materiale. L’idea nasce dal desiderio di creare progetti inediti e spontanei offrendo agli artisti il dialogo e il supporto degli artigiani ceramisti montelupini, eredi di un sapere tramandato da secoli. La mostra collettiva Con Audace Resa: Cantieri Montelupo a Flashback Habitat, a cura di Christian Caliandro, è una restituzione delle opere realizzate da Marco Ulivieri, Emanuela Barilozzi Caruso con Ivana Antonini e Angela Corsani, Elena Bellantoni con Patrizio Bartoloni, Veronica Montanino con Ivana Antonini, Serena Fineschi con Ivana Antonini, Alessandro Scarabello con Stefano Bartoloni, Giovanni Ceruti con Stefano Bartoloni e Maria Palmieri con Patrizio Bartoloni.
Giovanni Ceruti ha scelto di dedicarsi alla lavorazione tipica e, guidato dall’artigiano Stefano Bartoloni, ha realizzato 200 piattini decorati con il motivo più celebre della pittura su ceramica di Montelupo. L’artista ha appreso come realizzare questi oggetti caratteristici ornati da lieti e graziosi uccellini della tradizione. Al contrario, con Mi sono seccata (2022) Elena Bellantoni ha voluto mettere alla prova i limiti dell’argilla offrendo al maestro ceramista un’occasione per sperimentare un nuovo metodo. Prima ha estratto uno strato di materiale dal panetto di partenza, poi lo ha disteso senza nessuna manipolazione sul letto secco della Tesa, il torrente che attraversa il paese. Modellato dal calore del sole estivo sull’anatomia del terreno si è poi seccato. Come aveva ipotizzato Patrizio Bartoloni, alcune lastre si sono spezzate, racconta il curatore Christian Caliandro, altre si sono trasformate in un negativo del canale arido. Infine, dipinte dall’artista, sono diventate parte di un’indagine performativa intesa ad osservare e studiare l’ambiente circostante.
Marco Ulivieri, artista e artigiano, ha creato degli elementi fragili e apparentemente precari di argilla liquida, rotti e rimontati poi con l’aiuto degli stessi compagni di residenza in una stratificazione collettiva di gesti e passaggi. Serena Fineschi ha dato forma ad una scultura pop distribuendo strati di borbottina su popcorn che messi in forno ed evaporati hanno mantenuto la loro figura fantasma. Per Rudralith (2023) la fotografa Maria Palmieri ha realizzato un servizio fotografico del paesaggio vegetale, applicando poi, in maniera sperimentale, le immagini catturate allo smalto della ceramica. Una serie di vasi, brocche e altri oggetti sono diventati una fusione universale della natura del territorio. Lastre e mattonelle di ceramiche sono state dipinte da Alessandro Scarabella come se fossero delle tele mentre Emanuela Barilozzi Caruso ha ideato dei completi da mare indossabili in ceramica, ricalcati sul proprio corpo e cuciti insieme al tessuto. In conclusione le opere realizzate da Veronica Montanino rappresentano per eccellenza l’unione tra maestria artigiana e pratica artistica. L’aspetto delle sue zuppiere richiama l’elegante tradizione secolare della ceramica di Montelupo trasportandola poi in una dimensione esclusivamente estetica. All’interno, colorati e smaltati, i recipienti rivelano una molteplicità di forme vibranti che ne annientano la praticità, traslitterando la propria natura da manufatti artigiani a sculture.
Con Audace Resa: Cantieri Montelupo a Flashback Habitat dimostra come le residenze artistiche siano importanti occasioni di sperimentazione, ricerca e incontro. I Cantieri Montelupo hanno offerto una duplice prospettiva, agli artisti la possibilità di approfondire la propria ricerca in maniera transdisciplinare e agli artigiani toscani di confrontarsi con lo stato contemporaneo dell’arte, osservando e lasciandosi ispirare da nuovi metodi creativi.
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