Lodi accoglie nelle sue strade, o per meglio dire in uno dei corsi che portano alla piazza centrale della città, l’opera Concerto, il risultato di una lunga e faticosa indagine portata avanti negli ultimi mesi da Palazzo Bronzo, collettivo e artist-run space che si è occupato della ricerca dei collettivi da presentare. È stata designato il lavoro del collettivo Extra Garbo per il terzo atto di una programmazione che da marzo a dicembre include le opere di altri collettivi quali RM, MRZB, Extragarbo e Hardchitepture. Associazione culturale nata nel 2020 a Lodi grazie ad un gruppo di amici con l’obiettivo preciso di valorizzare l’arte locale ed emergente, Platea organizza da tre anni la programmazione di “FARE COLLETTIVO”, titolo della rassegna che può essere letto sia come volontà di mettere insieme artisti, idee, collettivi, sia dal punto di vista della comunità locale, da riunire grazie alla potenza espressiva delle opere proposte.
L’episodio espositivo in questione evidenzia un rinnovato interesse dei curatori della rassegna nei confronti delle arti performative. Extra Garbo nasce proprio come piattaforma di artisti e curatori la cui modalità di lavoro è spesso “situata”, volta alla realizzazione di performance che possano integrarsi con il territorio con cui vanno ad interagire. La vetrina di Corso Umberto a Lodi offre al pubblico la sintesi di un processo, il risultato di un’indagine che ha visto il collettivo veneziano intervistare circa cento persone in giro per Lodi. Una comunità eterogenea, provenienze e gruppi sociali molto differenti tra loro che hanno dato modo di ricomporre attraverso la l’arte – e in particolar modo la musica – il tessuto sociale che permea la cittadina lombarda.
“Se potessi scegliere una musica da diffondere nello spazio pubblico, quale sarebbe? In che luogo vorresti diffonderla?”. Queste le due domande che sono state poste agli attori coinvolti, che grazie alle loro risposte hanno dato modo ad Extra Garbo di ricostruire una “cartografia sonoro-sentimentale della città, un archivio di memorie che nasce dalla connessione tra canzoni di ogni genere e luoghi del vivere cittadino. Il collettivo ha prodotto un collettivo partecipato, un’opera relazionale che prende forma in un jukebox, oggetto nella memoria di molti divenuto una sorta di cimelio dopo l’avvento delle piattaforme audio-visive prima e dei social e del sistema dello streaming poi. Proprio come accade durante un concerto, all’interno del jukebox si instaura un dialogo tra mondi e culture diverse. Dalle canzoni trap ascoltate dai ragazzi alla musica leggera italiana, da brani iconici come Bocca di Rosa a melodie arabeggianti che appartengono alla storia e ai ricordi di persone venute in Italia ad abbracciare una nuova cultura senza però dimenticare la propria.
La musica come i luoghi della città è vissuta in modo difforme da cittadini di nazionalità, provenienza, abitudini differenti. È significativo come l’oggetto disposto in vetrina non segua un ordine preciso, bensì riproduca le canzoni selezionate senza alcun tipo di ordinamento, come a voler mischiare, integrare culture, generazioni e linguaggi lontani. La platea si è quindi ritrovata di fronte al Concerto, salvo poi essere coinvolta nella processione laica partita di fronte alla vetrina e sviluppata lungo il tratto che collega i due spazi espositivi dell’ecosistema Platea. La curatrice indipendente Silvia Menegale ha presentato l’apertura della vetrina, evento seguito da un grande applauso da parte del pubblico presente a Lodi. Ha quindi sottolineato la centralità del coinvolgimento della cittadinanza nel progetto di Palazzo Bronzo, che oltre a mettere insieme i collettivi ha alzato l’asticella grazie ad una sperimentazione curatoriale che in fin dei conti non si rifà ad altro che alla pratica sociale aggregativa delle sagre o dei rituali collettivi.
Il palinsesto è affiancato da un progetto allestitivo ed editoriale firmato da Palazzo Bronzo. Una pubblicazione – la prima – edita da Platea | Palazzo Gaetano e un’installazione ambientale negli spazi di Platea Project in via Maddalena 3 dal titolo “Iperromantico”, in aggiornamento continuo. Concerto animerà la vetrina di Corso Umberto fino al 31 ottobre 2024, mentre il progetto di Palazzo Bronzo terminerà ufficialmente a dicembre.
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La mia fotografia è intrisa di solitudine, bellezza e femminilità.