Categorie: Mostre

Luke Morrison e la pittura dell’anonimato: la mostra alla Ceravento di Pescara

di - 14 Marzo 2025

Vive e la vora a Providence, Rhode Island, il primo autore del programma di residenza organizzato da Ceravento, galleria d’arte di Pescara. Luke Morrison, questo il nome dell’artista, porta nello spazio adriatico atmosfere e mood esistenziali tipici della cultura statunitense, spesso anonima, massificata e caratterizzata da una routine che a volte cresce le persone in condizioni annichilenti. La dimensione un po’ claustrofobica e asfittica è rintracciabile nello stesso titolo che accompagna tutto il progetto (residenza e mostra), ovvero Photo Booth – cabina fotografica -, espressione di quell’approccio voyeuristico usato dall’autore americano nelle sue pitture e sintesi di quella dimensione un po’ impersonale dichiarata nelle tematiche affrontate.

Luke Morrison, Photo Booth, veduta della mostra, Ceravento, Pescara, 2025, ph. Iacopo Pasqui
Luke Morrison, Photo Booth, veduta della mostra, Ceravento, Pescara, 2025, ph. Iacopo Pasqui

Morrison è stato in Italia per 15 giorni, una stanza della galleria è stata riconvertita in studio, qui l’artista vi ha prodotto nuove opere intervallate da viaggi nella capitale, studio-visit e scoperta di un territorio, quello abruzzese, molto diverso da quello di appartenenza. Il programma è nato con lo scopo di rendere Ceravento un luogo dell’esperienza, uno spazio di produzione rendendo di fatto la galleria una vera e propria factory. In questa condizione Morrison si è sentito assolutamente a suo agio e la residenza ha permesso all’artista di accorciare notevolmente le distanze tra due mondi, quello americano e quello italiano.

Luke Morrison, Rain Swarm, 25,40 x 20,32 cm, 2024, ph. Iacopo Pasqui

In mostra opere di piccolo formato realizzate principalmente in acrilico su tavola e su tela, i soggetti sono per lo più persone anonime immortalate in gesti ordinari. L’artista narra di abitudini giornaliere che, attraverso una pittura semplice ma mai scontata, diventano paradossalmente sofisticate. La materia pittorica è stesa sulle superfici perdendo ogni guizzo coloristico, ogni brillantezza, per prediligere un azzeramento della vivacità tonale che enfatizza la dimensione piatta e monocorde delle scene riprodotte. A offrire un po’ di ritmo, la giustapposizione di campiture neutre ben armonizzate tra loro. Colori asciutti, forme “elementari”, azioni semplici in ambientazioni quotidiane e notturni in luoghi non ben definiti, narrano di vite cariche di silenzio, di persone senza identità e di situazioni che solitamente appartengono alle nostre esistenze, a cui però raramente diamo importanza.

Luke Morrison, Commuters, 20,32 x 25,40 cm, 2024, ph. Iacopo Pasqui

Morrison ci consegna uno spaccato della società fondata sul banale, o meglio sulla banalità del mediocre, dove l’ordinario diventa straordinario e l’eccezionalità scivola in spazi sempre più ristretti. In questo modo l’artista comunica quanto si riduce sensibilmente l’interesse verso il perseguimento di mete ambiziose e l’esclusione dell’eccezione perché il quotidiano incredibilmente appare più interessante.

Luke Morrison, Hills, 20,32 x 25,40 cm, 2024, ph. Iacopo Pasqui

L’autore americano, attraverso una pratica artistica molto personale, sguazza nell’appiattimento presociale, ossia individuale, prima, e poi sociale, dopo, e dunque collettivo, verso ogni forma di avanzamento. In questo modo ci mostra quanto la mediocrità risulti più accessibile, alla portata di tutti, perché non richiede fatica. Per dirla alla Heidegger le figure sono silenziosamente livellate, ogni originalità proposta è subito dissolta nel risaputo perché appare decisamente più rassicurante. Si, la pittura di questo artista è molto rassicurante, non chiede troppi sforzi, ma allo stesso tempo suscita nell’osservatore attento maggior coscienza sul valore del disordine e sulla capacità dello straordinario di destabilizzare gli equilibri. Attraverso in non detto, infatti, Morrison ci dice molto di più di quanto emerge in superficie.

Luke Morrison, Driver Legs, 10,16 x 15,24 cm, 2024, ph. Iacopo Pasqui
Luke Morrison, Officer from Behind, 25,40 x 20,32 cm, 2023, ph. Iacopo Pasqui

La mostra, accompagnata da un testo critico di Miriam Di Francesco, sarà visibile fino al 29 marzo 2025, dal martedì al giovedì dalle 17 alle 19, mentre il venerdì e il sabato su appuntamento. Per informazioni: info@ceravento.it.

Articoli recenti

  • Arte contemporanea

65 artisti per la Diriyah Biennale 2026, l’Arabia Saudita epicentro del contemporaneo

Sono stati annunciati gli artisti che parteciperanno alla terza edizione dell’ambiziosa Diriyah Contemporary Art Biennale, in apertura a gennaio: da…

22 Dicembre 2025 13:30
  • Progetti e iniziative

Torino città libera: la mostra all’Archivio Storico, attraverso gli occhi degli studenti

La tragedia della guerra e la tenacia della liberazione sono le due anime di una mostra documentaria curata dall’Archivio Storico…

22 Dicembre 2025 12:30
  • Mercato

Filippo Lotti: la consulenza secondo Art Defender

Dalla logistica alla conservazione, dalla valorizzazione alla gestione del rischio. Non formule preconfezionate, ma soluzioni sempre su misura. Ne parliamo…

22 Dicembre 2025 11:57
  • Progetti e iniziative

Chicago e Venezia, uno scambio sull’acqua: la mostra degli studenti dell’Art Institute

La Fondazione Marta Czok di Venezia ospita un progetto espositivo in collaborazione con la School of the Art Institute of…

22 Dicembre 2025 11:30
  • Arte contemporanea

Guardare negli occhi l’invisibile: la pittura per Maya Kokocinski Molero

Per Maya Kokocinski Molero, la pittura è un varco verso l’invisibile: ne parliamo con la stessa artista di origini cilene,…

22 Dicembre 2025 10:30
  • Progetti e iniziative

Ricerche artistiche in dialogo, in un ex spazio commerciale di Campobasso

Prosegue il ciclo espositivo che ha trasformato un ex spazio commerciale di Campobasso in un centro d’arte: in mostra le…

22 Dicembre 2025 9:30