Le visioni molteplici della pittura, il gioco di forma e colore, ma anche la sua capacità di narrare, andando al di là della cornice della rappresentazione. Insomma, quel senso della meraviglia di fronte alla superficie, il “Sense of wonder” che esprimono le opere di Oliviero Biagetti, Margherita Mezzetti e Aronne Pleuteri in mostra nel white cube della Candy Snake Gallery di Milano, fino al 26 luglio. Come leggendo un romanzo si sospendono l’incredulità e il dubbio, per ammettere la possibilità di “esistenza” di qualcosa di essenzialmente immaginario e astratto, così attraversando le opere in esposizione ci si addentra in mondi totalmente laterali al nostro, simili ma disallineati.
Nato nel 1994 a Velletri, Oliviero Biagetti vive e lavora a Milano. Al centro della sua ricerca vi è il divenire del possibile, in rapporto con i concetti di alterità e di corpo, inteso come struttura pluricellulare, organica e complessa. Attraverso la pratica della pittura, del disegno e dell’installazione, Biagetti struttura una messa in scena che ridefinisce i limiti delle nostre attuali realtà , sviluppando una narrazione in cui l’immagine funge da interfaccia in grado di mettere a contatto più dimensioni.
Margherita Mezzetti è nata nel 1990, a Siena, e vive e lavora a Venezia. La sua indagina è incentrata sulla costruzione dell’identità e nei suoi dipinti prende corpo una figurazione audace e gentile, costruita attraverso il linguaggio fotografico e la manipolazione digitale. I soggetti ritratti sono conoscenti dell’artista, amiche con le quali crea un dialogo che porta alla costruzione di una narrazione fantastica da cui scaturiscono immagini dalla bellezza irreale e costruita, che acquisiscono una rinnovata intensità attraverso il calore del mezzo pittorico.
Aronne Pleuteri è nato nel 2001 a Erba, vive e lavora a Milano. Spaziando dalla pittura al video e alla musica, la ricerca di Aronne Pleuteri si muove sul recupero dell’immediatezza nel racconto di sé e del mondo, con un atteggiamento ludico di costante scoperta, finalizzato a stimolare l’immaginazione e fornire un nuovo senso alle cose. La narrazione della quotidianità nei suoi aspetti più semplici si mescola a riferimenti ai simboli e ai personaggi della cultura popolare, rappresentando una mitologia agreste popolata da bizzarri elfi.
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