Rebecca Moccia. Somewhere in the Room, 2023. Opera_ Un corpo che si infiamma, arazzo, 180x400cm, 2023. Credits Diego Mayon. Courtesy Mazzoleni, London - Torino
Gli spazi della sede torinese di Mazzoleni si aprono a Rebecca Moccia e accolgono la mostra Somewhere in the Room, risultato di un periodo di ricerca sul tema della solitudine dal 2021, a seguito dellâassegnazione del Grant internazionale promosso dalla Direzione Generale CreativitĂ Contemporanea del Ministero della Cultura nellâambito del programma Italian Council, e sviluppato in collaborazione con Fondazione ICA Milano, Jupiter Woods (UK), Magazzino Italian Art (USA) e lâAmbasciata Italiana in Giappone.
Lâattenzione dedicata alla scena dellâarte contemporanea della galleria Mazzoleni si lega con un filo coerente alle precedenti proposte, presentando unâartista emergente che con una coraggiosa e consapevole ricerca ha colto quella che definisce âunâopportunitĂ â. Lâindagine di Rebecca Moccia si sviluppa in 3 anni di viaggi e studio, approfondimento ed indagini, incontri e confronti, a partire dal Ministry of Loneliness, istituito nel Regno Unito (2018), e successivamente in altri paesi come Canada e Giappone, e percorre la tematica della solitudine, oggi cosĂŹ attuale. Ne esplora non necessariamente lâaspetto individualistico o come ci potremmo aspettare quello legato agli eventi pandemici, ma analizza le possibili cause derivanti da un âanimoâ che caratterizza la societĂ occidentale, nella sua interezza.
Le strutture politiche e sociali determinano in molti casi lâisolamento del singolo, portandone sofferenza fisica ed emotiva con riflessi individuali e collettivi, e lâartista, secondo una interessante e profonda sensibilitĂ (anche generazionale), affronta la tematica attraverso il media della fotografia, della scultura, installazione, video arte e intreccio.
«I think thereâs a pain somewhere in the room, said Mrs Gradgrind, but I couldnât positively say that I have got it»: la frase di Charles Dickens in Hard Times ispira il titolo della mostra e il suo concepimento. In ogni stanza dei luminosi spazi del primo piano della galleria, a pensarci quasi in contrapposizione con il tema, Rebecca sviscera e concretizza la sua ricerca.
Dallâinstallazione site specific How often do you feel heard? in ceramica smaltata e bruciata, al grande arazzo A body in flames, realizzato in collaborazione con Giovanni Bonotto e vincitore del premio A Collection ad ArtVerona2022, si giunge ai lavori su carta carbone ed a quelli in ceramica, che ripropongono i questionari del Ministry of Loneliness. Ă proprio la stanza che accoglie le Loliness Scales, giĂ realizzate per la mostra alla Fondazione ICA di Milano nel 2023, che sembra essere punto cardinale per lâimmersione nel lavoro di Rebecca Moccia, in cui la fragilitĂ della ceramica si unisce alla freddezza formale dei questionari. In effetti lâintera mostra, comprensiva dellâopera di video arte e delle fotografie Cold as You Are, ci restituisce un senso viscerale di intuizione del sentimento e della corporeitĂ umana, unito a riferimenti concreti.
Ed in effetti il nodo della temperatura sembra essere presente in tutte le opere. Eâ metro per comprendere ed immergersi nella persona dellâartista e nella ricerca universale che vuole rendere, percependone il rigore di cui parla il gallerista Davide Mazzoleni, definendo il suo lavoro «fonte di un arricchimento e di riflessione».
â What if loneliness was a political issue, rather than an individual one? A collective feeling. By directing pain toward its actual cause, Could we turn it into a tool of struggle (frammento dallo script del video Ministries of Loneliness)
La mostra sarĂ accompagnata dalla pubblicazione sul lavoro di Moccia legato alla sua recente personale presso la Fondazione ICA Milano. Pubblicata da Humboldt books in doppia lingua (Italiano e Inglese) conterrĂ contributi dellâartista e di diversi autori. Rebecca Moccia. Somewhere in the Room si pone in dialogo con la mostra personale dellâartista negli spazi di Cripta747 (Via Catania 15, Torino) in programma per marzo 2024.
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