A Ca’ Rezzonico rievocazioni di glorie passate e investimenti per il futuro vanno felicemente a braccetto. È con questo spirito che, a seguito della distruzione provocata dalla straordinaria Acqua Granda del 2019, il palazzo cambia pelle e riapre finalmente le proprie porte ai visitatori.
Il Museo del Settecento Veneziano torna visitabile, dopo otto mesi di lavori di ampliamento e restauro. A partire dal piano terra che, particolarmente danneggiato dall’acqua alta, si mostra al pubblico con un volto nuovo, più accogliente e immersivo. Oltre al rinnovo di biglietteria, bookshop, guardaroba e bar, viene introdotta una nuova stanza il cui scopo è quello di presentare in maniera educativa e giocosa il museo e le sue collezioni ai visitatori.
Lo spazio, situato a pochi passi dall’entrata e gratuitamente visitabile, è stato progettato con in mente una accessibilità universale, pensato ovvero per essere godibile da persone di ogni età, cultura e sensibilità. La magia e immersività degli ambienti è stata fermamente rispettata, come dimostrano gli interventi relativi all’illuminotecnica del primo e terzo piano, consistenti nell’introduzione di moderne luci a led.
Ca’ Rezzonico è un posto speciale: la sua peculiarità sta nell’essere l’unico spazio espositivo a Venezia che mantiene tutt’oggi l’allestimento originario come museo d’ambiente. Visitare le sale del palazzo e la meravigliosa collezione artistica che esse contengono trasporta i visitatori indietro nel tempo. Nelle parole del direttore Alberto Craievich,«il Settecento veneziano è un sogno da rivivere per tutti coloro che desiderano essere come Casanova, come Luigi XV, come Madame De Pompadour. Allestire il museo in questo modo vuol dire ricreare quel sogno per la gente che vuole rivivere quell’emozione.»
L’obiettivo dell’operazione è di conservare tale magia e allo stesso tempo ‘alzare il livello’, come sottolinea il sindaco Luigi Brugnaro, con il fine di rendere questo spazio unico e prezioso un museo di statura internazionale. I ringraziamenti del sindaco vanno in particolare a Coop e a tutte le cooperative di consumatori che, grazie a un lavoro generoso di mecenatismo e sensibilizzazione delle reti dei consumatori, hanno reso possibile la raccolta dei fondi necessari ai lavori. La riapertura del museo restituisce così alla comunità la preziosissima testimonianza di una delle stagioni più felici dell’arte europea e della storia di Venezia in uno spazio nuovo, più vivibile e accogliente per tutti.
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