Come sarà il museo dell’immediato futuro? Per Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, dovrà essere «Riflessivo, autocritico, trasparente e permeabile: sempre più aperto» e anche gratuito, «Nel giro di tre o quattro anni, sul modello del British Museum». Come riportato dall’edizione torinese del Corriere della Sera, la promessa è stata dichiarata durante l’audizione in Comune per definire il programma delle celebrazioni per i 200 anni del museo, che partiranno ufficialmente nell’autunno 2024. Presente anche Evelina Christillin, presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, istituita nel 2004 dall’allora Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino (recessione avvenuta nel 2015), dalla Città di Torino, da Compagnia di San Paolo e da Fondazione CRT.
Insomma, l’impegno di Greco ha tutti i crismi dell’ufficialità e presuppone un cambio di prospettiva radicale: se fino a oggi è stata principalmente la bigliettazione a garantire il sostentamento, sarà necessario puntare su altri introiti, per esempio su «Fondi per la ricerca e laboratori», nell’ottica di un museo che, da un lato, si propone come fattivo centro di produzione di idee e progettualità, dall’altro come luogo reale di accesso democratico ai beni culturali.
In questo senso, la posizione di Greco sembra andare in direzione contraria rispetto all’orientamento del ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, che invece proprio sui costi di fruizione del patrimonio culturale ha fatto leva: «Tra l’altro c’è anche un discorso morale, etico perché se una cosa vale ed ha un valore intrinseco, storico, deve anche essere un po’ pagata», dichiarava nel gennaio 2023, commentando l’introduzione del biglietto di due euro per visitare il Pantheon di Roma. Insomma, volendo schematizzare, da una parte il “bene”, dall’altra il “patrimonio”. Sarà la storia a decidere chi la spunterà e in che modo.
Nel frattempo, il Museo Egizio proverà ad abbattere le barriere, che sono anche economiche: per rendere l’esperienza museale coinvolgente, accogliente e inclusiva, saranno dunque aperte delle aree gratuite che copriranno quasi 1200 metri quadrati e comprenderanno una piazza pubblica, con caffetteria e bookshop. In programma anche la realizzazione di una nuova area immersiva dedicata al paesaggio dell’Egitto e al tempio di Ellesija. Tra le altre novità, anche la risistemazione della Galleria dei Re, lo spostamento delle mostre ai piani inferiori e la trasformazione dell’ultimo piano, che diventerà sede permanente della sala della scrittura.
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