Categorie: Musei

Tashkent: alla scoperta dell’arte centro-asiatica nel cuore dell’Uzbekistan

di - 22 Agosto 2025

Nota come Shi nelle fonti cinesi, e Shash o Chach durante il medioevo, Tashkent affonda le sue radici in una storia millenaria, legata alla pietra e alla Via della Seta. Oggi, la capitale uzbeka si presenta come una metropoli dinamica, in cui la memoria storica convive con un vivace fermento artistico contemporaneo. Musei, fondazioni e centri sperimentali animano la scena culturale, rendendo l’estate un momento ideale per esplorare il suo patrimonio. In questo articolo vi proponiamo cinque musei da visitare in questa capitale, dove tradizione e modernità si incontrano; musei che ripercorrono la storia del Paese e musei che reinventano i motivi e le tecniche tradizionali per creare opere innovative. Pur mantenendo una forte identità tradizionale, l’Uzbekistan guarda al futuro; attraverso la rinnovata infrastruttura culturale costruisce ponti tra un passato spiccatamente e squisitamente artigianale e una innovativa sperimentazione visiva.

CCA – Centre for Contemporary Art

Il Centre for Contemporary Art di Tashkent è uno dei centri propulsori dell’arte contemporanea della città e appare particolarmente emblematica, in quest’ottica, la scelta della sua sede. Il CCA è infatti ospitato in un’antica stazione progettata da Wilhelm Heinzelmann nel 1912, capo del dipartimento delle costruzioni per la regione del Turkestan e fautore di alcuni fra i più iconici edifici della città. Prima della rivoluzione bolscevica del 1917, l’edificio fungeva da centrale elettrica a turbine diesel e serviva per alimentare la linea del tram della città.

Centre For Contemporary Arts Tashkent (historic facade), courtesy of ACDF Uzbekistan

Nel 2019 la struttura è stata convertita per diventare il Centro d’Arte Contemporanea di Tashkent: la sua ricostruzione è iniziata alla fine del 2022, con il coinvolgimento dello studio di architettura francese Studio KO e con il sostengo dalla Uzbekistan Art and Culture Development Foundation. Fino a poco tempo fa, l’edificio era utilizzato dall’azienda elettrica cittadina e serviva a dare energia al territorio, mission portata avanti ancora oggi per mezzo di un articolato programma culturale: residenze artistiche, mostre curate da figure di spicco del panorama internazionale, workshop teorici e collaborazioni con istituzioni al di fuori dell’Uzbekistan. Il Centro, oggi, si propone come vero e proprio fulcro del dialogo tra giovani pratiche emergenti e forti radici culturali; la sezione del CCA LAB, ad esempio, è un laboratorio di ricerca che mira a fornire una nuova lettura del patrimonio artistico della regione. Dal 5 settembre 2025, inoltre, si svolgerà anche la prima edizione della Biennale di Bukhara.

Namuna artist residency; historical mosque undergoing restoration and traditional tapchan sofas by designer Nada Debs. Photo by Andrey Arakelyan. Courtesy of the Centre for Contemporary Art in Tashkent, 2024
Rendering of the Centre for Contemporary Arts Tashkent by Studio KO, courtesy of ACDF Uzbekistan

TKF – Casa della Fotografia di Tashkent

Nel centro della capitale Uzbeka, ha sede la Casa della Fotografia di Tashkent (TKF), un museo di arte contemporanea il cui obiettivo principale è quello di organizzare concorsi, mostre, seminari, festival ed eventi culturali, veicolando la cultura del Paese attraverso la fotografia.

Realizzato nel 1934 seguendo i progetti di rinomati artisti e architetti uzbeki, l’edificio stesso rappresenta un importante esempio di architettura. La facciata è caratterizzata da un portale d’ingresso in stile medievale, impreziosito da piastrelle blu e le porte dell’edificio sono state realizzate appositamente da abili intagliatori del legno di Tashkent. Tra gli eventi principali promossi dalla TDF si distingue la Tashkent International Photo Biennale, una manifestazione di grande rilievo che richiama numerosi fotografi da tutto il mondo.

Museo delle Arti Applicate

Il Museo delle Arti Applicate di Tashkent è stato inaugurato nel 1937, con opere di maestri di tutto l’Uzbekistan. L’edificio era inizialmente “Museo delle arti e dell’Artigianato”; nel 1960 è diventato “Mostra permanente di arte applicata dell’Uzbekistan”, mentre dal 1997, ufficialmente museo statale, ha acquisito l’attuale nomenclatura. L’edificio del Museo occupa l’ex residenza del diplomatico Polovtsev, ristrutturata da Burmeyster negli anni ’30. Dopo la Rivoluzione russa, fino al ‘37, l’edificio ospitò un orfanotrofio e si susseguirono al proprio interno diverse organizzazioni, fra cui un centro di formazione per l’intaglio e la goffratura e un laboratorio di ricamo.

Le tredici sale del museo ospitano più di 4.000 manufatti di arte decorativa uzbeca, raccontando come un libro aperto la storia dello sviluppo delle arti e dei mestieri in Uzbekistan, come la goffratura, la gioielleria, l’intaglio di legno e ceramica e la tecnica del ricamo in oro. I manufatti sono organizzati all’interno del museo in tre categorie, le opere dei maestri delle arti applicate, che si basano sull’esempio delle antiche tradizioni, le opere create dopo la seconda metà del XX secolo secondo le tecniche del tempo e i lavori dei moderni maestri. Di tanto in tanto, vengono organizzati per i visitatori spettacoli dei gruppi nazionali di danza e mostre sui costumi tradizionali, configurando ulteriormente il Museo delle Arti Applicate come un vero e proprio scrigno della cultura di questo Paese.

Museo Statale delle Arti dell’Uzbekistan

Fondato nel 1918 come Museo dell’Università popolare, fino al 1935 aveva la propria sede nel palazzo del principe Romanov a Tashkent. Dal 1935 al 1966, si trovava nella Casa del Popolo e proprio in questo luogo, nel 1974, un gruppo di giovani architetti – composto da Rosenblum, Abdulov e Nikiforov – decise di edificare una nuova struttura per il museo.

L’edificio del Museo presenta lo stile tipico dei monumenti del modernismo sovietico: ha un volume cubico semplice e le facciate sono suddivise in elementi quadrati per mezzo della costruzione di una struttura metallica, rivestita esternamente da lastre di alluminio stampato. 56 sale accolgono i visitatori nell’esplorazione di una collezione che include decine di migliaia di opere: arte uzbeka, russa, europea occidentale, estremo-orientale, dalla fine del XIX secolo ai giorni nostri. Suddivisa in dipartimenti, la collezione ospita pezzi di avanguardia turkestanica e arte classica europea, offrendo amplissime prospettive storiche e culturali.

Durante l’Expo 2025 di Osaka, è stato presentato per la prima volta al pubblico un progetto per il nuovo Museo Statale delle Arti: il museo occuperà un’area di oltre 40.000 metri quadrati tra la Madrasa Abulkasym, l’Istiqlol Art Palace e il monumento ad Alisher Navoi. Progettato dall’architetto giapponese Tadao Ando e dallo studio tedesco Atelier Brückner, l’edificio si articolerà in tre forme geometriche – cerchio, quadrato e triangolo – creando un dialogo tra culture, epoche e stili architettonici, generando un ponte tra Oriente e Occidente tramite l’architettura e fondendo insieme minimalismo e monumentalità, tradizione e innovazione.

Galleria d’arte dell’Uzbekistan

La Galleria d’Arte dell’Uzbekistan è un moderno capolavoro architettonico, che impreziosisce il centro di Tashkent nei pressi della celebre Piazza dell’Indipendenza. Aperta al pubblico nell’agosto del 2004, la sua origine affonda le radici nel 1994, quando il presidente Islom Karimov concepì l’idea di un luogo dedicato alla conservazione della crescente collezione d’arte della Banca Nazionale per l’Attività Economica Estera dell’Uzbekistan (NBU). Con il tempo, la collezione superò gli spazi disponibili nella sede della banca, rendendo necessario creare una galleria vera e propria.

Oggi, la Galleria rappresenta un punto di riferimento per l’arte e la cultura in Uzbekistan. L’area espositiva principale si estende su 3.500 metri quadrati e comprende 15 sale, progettate con cura per offrire le migliori condizioni di conservazione e presentazione delle opere. Fulcro della Galleria è la sua ricca collezione, che racconta l’evoluzione dell’arte uzbeka nel XX secolo e valorizza le opere di artisti contemporanei. Sebbene l’attenzione sia rivolta principalmente alla scena artistica nazionale, la Galleria accoglie anche esposizioni di artisti internazionali, promuovendo il dialogo interculturale attraverso l’arte.

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