Categorie: Musica

decibel_ascoltàti | Patrick Wolf, L’altra, My Jazzy Child, F.S.Blumm

di - 24 Gennaio 2005

In uscita a Febbraio Wind in the Wires (CD, Tomlab/Promorama, 2003) è il nuovo album di Patrick Wolf. Dopo il clamoroso successo del primo album Lycantropy (2003) il giovane e ombroso cantautore inglese matura ulteriormente uno stile romanticamente votato a ripristinare l’equilibrio tra la sua dilagante sensibilità ed il mondo, tra contemporaneità stretta e languori d’altri tempi. Wolf suona tutti gli strumenti presenti nell’album (viola, violino, ukulele soprano e baritono, piano, organo, etc) con una sintesi che ha dello stupefacente, fondendo Folk, Pop, Indie, cantautorato, alla tradizione minimalista. La sua linea vocale, estesa e maturata nell’ultimo anno, costituisce tra gli elementi centrali e si profonde in ballate struggenti e tiratissime, mai compiaciute e retoriche. L’album è arricchito inoltre da un uso intelligentissimo dell’elettronica, sia in fase di registrazione che di composizione.
Sempre per febbraio è prevista la pubblicazione del nuovo album degli americani L’altra (Joseph Costa e Linsday Anderson). Dopo le “occasioni perse” di Music for a singking occasion (CD, Aesthetics, 2000), la dimensione umbratile e malinconica di In the Afternoon (CD, Aesthetics, 2002), i due musicisti con Different Days (CD, Hefty Records/Promorama, 2005) scrivono il terzo capitolo di un progetto che ha sublimato il loro amore reciproco in pura musica d’autore. I due si conobbero al college nei primi anni ’90 e da subito condivisero una grandissima passione per la musica e la letteratura lungo un ipotetico percorso che Keats e Byorn arrivava ai My Bloody Valentine. Il loro rapporto però terminò dopo sette anni proprio nel momento in cui il primo album stava per essere pubblicato. Nei primi due album i  L’altra si erano distinti con composizioni emotivamente raffreddate e pervase da una cinica malinconia, bellissime suite strumentali scandiscono la struttura compositiva generata dalle loro voci e da flebili architetture musicali. In questo ultimo lavoro gli americani, avvalendosi anche del polistrumentista Joshua Eustis dei Telafon Telaviv, irrobustiscono le loro canzoni trasformandole in gioielli pop elettronici arrangiati e curati nei minimi dettagli.
La sdefinizione della forma canzone è in via di evoluzione da ormai diversi anni, dopo il dilagare nell’ambito pop e indie della glitch music e della nuova elettroacustica. È nella suggestiva miscela tra The Books, i soundscapes più ruvidi di Fennesz e Robert Wyatt che risiede la particolarità del nuovo lavoro di My Jazzy Child (Damien Mingus) intitolato I Insist (Clapping Music, 2005). Tra sghembe ballate Folk, drones abbacinanti, tastierine, improvvisazioni, rumorismi, vecchi vinili e microfoni, ed una manciata di buoni amici coinvolti, Mingus apre il suo scrigno privato dove ricordi e sensazioni si trasformano in brevi e spiazzanti composizioni elettroacustiche dal sapore cheap.
Sesamsamen (Plop, 2004) è l’ultima fatica di F.S.Blumm (Frank SschÜltge), noto soprattutto per il suo progetto Sack & Blumm e per le sue moltissime pubblicazioni per prestigiose etichette come Tomlab, Morr Music, Staubgold. L’idea del nuovo album relaziona una serie di musicisti, che negli ultimi anni avevano con lui collaborato (Anne Laplatine, Greg Davis, Bernt Nellen, etc), ad alcune sue composizioni ispirate ai ritmi della musica etiope. Ad ognuno di loro il musicista tedesco ha dato una copia in CD ricevendo così dopo alcuni mesi ben dieci contributi di diversa natura. Dopo averli riassemblati e arrangiati ha coinvolto ulteriormente Bjorn Kuhlingk a scrivere dei testi. Il risultato è un processo estetico-relazionale che, se da un lato analizza diversi approcci alla composizione, per altro verso offre all’ascolto un prodotto musicale compiuto, godibile e sofisticato.

link correlati
sito Promorama
sito Patrick Wolf
sito della tomlab
sito della heftyrecords
sito dei L’altra
sito della clappingmusic
sito di F.S. Blumm
sito della Plop

marco altavilla

decibel – sound Art e musica elettronica è un progetto editoriale a cura di marco altavilla

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