Categorie: Musica

decibel_turntablism | The Reverse

di - 28 Giugno 2006

Come spesso capita abbiamo bisogno di farci segnalare dall’estero i nostri lavori migliori. E è il caso di The Reverse , album d’esordio del progetto omonimo, che nasce da un’idea originale di DJ Myke (Men In Skratch) e del chitarrista Svedonio. Il lavoro è stato difatti scovato nei meandri dell’incantevole Umbria, dove ha visto la sua origine, da quell’infaticabile talent scout e cool hunter musicale qual’è Jon Sexton della Copasetik Recordings, una delle più interessanti e contaminate label inglesi (ha scoperto e promosso, tra gli altri, nomi del calibro di The Prodigy, Tricky, Massive Attack, Finley Quaye).
Sexton ha deciso quindi di produrre l’album a Londra, facendolo mixare niente meno che al Mayfair Studios da Nigel Godrich dei Radiohead e masterizzare negli storici Abbey Road Studios. In effetti la pasta sonora dell’album risente di questo trattamento di lusso e risulta straordinaria all’ascolto. In particolare i raffinati interventi dello scratch di DJ Myke. Dati questi nobili natali londinesi, l’omaggio ai Beatles non poteva ovviamente mancare. Nell’album è presente una traccia che reinterpreta solo con i giradischi, in una versione stupefacente e dalle atmosfere darkeggianti, il mitico brano di Jon Lennon, Imagine.
E il giradischi, la pratica del djing più autentico, il turntablism, è il cuore generatore di The Reverse. Da mero riproduttore di suono, il giradischi diventa strumento musicale vero e proprio, e costruisce la struttura ritmica portante su cui la chitarra e il basso intervengono. La consuetudine a suonare insieme in studio, in una sorta di jam session aperta, è alla genesi della “reverse music”. Scardina e apre il loop, l’unità minima di senso della musica elettronica, contaminandolo con la pratica di improvvisazione di matrice jazzistica, e anche con l’energia dissacrante del rock. Abolizione spiazzante dei generi musicali quindi, che dall’hip hop arriva con nonchalance al jazz, al funky, al dub. Loro lo chiamano “vintage futurism”: un’inedita mista di sapori diversi.
Un sound che ha conquistato una band che ha rivoluzionato la scena musicale degli anni novanta, i Prodigy, che hanno voluto i Reverse come special guest della loro tournée italiana. Secondo l’autorevole Rolling Stone, si ha sensazione che The Reverse sia “qualcosa di veramente diverso, che in Italia non c’è ancora”. E che qualcosa in effetti stia cambiando lo dice anche il fatto che questo progetto rappresenti una delle novità più sorprendenti nel calendario 2006 di un festival paludato come Umbria Jazz.
Per la cura dell’artwork e dell’immagine visiva del progetto, ha collaborato il writer ed emergente artista visivo zedone, che ha realizzato la divertente ed ironica copertina dell’album e l’agghiacciante serie fotografica Broken arms, i ritratti ufficiali dei componenti del progetto The Reverse, che per identificarsi non mostrano il loro volto ma solo un arto mozzato, intento a suonare.
Al progetto hanno collaborato anche dj Aladyn (Radio Deejay) ai giradischi, Lillo al basso, le voci di Sabrina e Esa, i sintetizzatori di Rastea. In Italia l’album è distribuito dalla Wide Records.

The Reverse, The Reverse,
Copasetik Recordings
Release date: maggio 2006
Distribuzione italiana: Wide Records

link correlati
thereverse.net>sito di Thereverse
meinskretch.com>sito di Meinskretch
zed1.it>sito di zedone
widerecords.com>sito di Wide Records

katia de mei

[exibart]

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  • molto interessante questa serie fotografica per il ritratto d'artista. c'è uno strano cortocircuito tra arte visiva e cultura musicale, uno scambio continuo e una sfida reciproca. forse anche uno stesso humus umano in cui i due fenomeni si incrociano. molti artisti, specie della fotografia, sono anche fotografi della scena musicale, da wolfgang tillmans a Anton Corbjin. e la scena musicale a sua volta cerca modi sempre nuovi per promuovere la propria immagine, dai Gorillaz che hanno creato una band avatar ai White Stripes che si presentano sempre in un bicolore bianco rosso che si ispira al rigore di De Stijl, che è anche il titolo di uno dei loro primi album...

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